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Economia & Lavoro

Lavoro in FVG, rallenta la manifattura e aumentano le dimissioni

Nel primo semestre del 2024, le assunzioni in Friuli-Venezia Giulia sono diminuite dell’1,4%, con un calo significativo dei contratti a tempo indeterminato e un aumento delle dimissioni volontarie, che raggiungono il 78,3%

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Momento dell'assunzione
Momento dell'assunzione ( © Depositphotos)

Nel primo semestre del 2024, il mercato del lavoro in Friuli-Venezia Giulia ha registrato un lieve calo delle nuove assunzioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati forniti dall’INPS e rielaborati dall’IRES FVG, il numero di nuove assunzioni nel settore privato, escludendo i lavoratori domestici e agricoli, è diminuito dell’1,4% (1.174 unità in meno).

Contratti a tempo indeterminato in fase di contrazione

Uno dei segnali più preoccupanti riguarda la diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato, che hanno subito un calo del 6,2%, ovvero 757 contratti in meno. Questa flessione sembra strettamente legata al rallentamento delle attività manifatturiere che caratterizzano la regione. L’apprendistato, un contratto rivolto principalmente ai lavoratori più giovani, ha subito una contrazione del 4,8%, evidenziando difficoltà anche per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Dinamiche territoriali e settoriali

A livello territoriale, la provincia di Udine ha registrato una diminuzione delle nuove assunzioni del 2,7%, seguita da Pordenone con un -1,9%. In controtendenza, Trieste ha visto un incremento dell’1,7%, mentre Gorizia ha mantenuto una certa stabilità (-0,5%).

L’area giuliana è anche l’unica che ha visto un aumento delle assunzioni in apprendistato (+8,3%). Al contrario, i contratti stagionali sono aumentati solo a Trieste e Gorizia, mentre sono diminuiti a Udine. A Trieste, in particolare, è stata registrata una crescita significativa delle assunzioni in somministrazione (+31,8%).

Cessazioni dei contratti, un trend stabile

Nel periodo gennaio-giugno 2024, le cessazioni dei rapporti di lavoro sono rimaste pressoché stabili rispetto all’anno precedente, con solo 8 unità in più. Tuttavia, si evidenzia un fenomeno particolare: le dimissioni volontarie continuano a rappresentare la principale causa di cessazione dei contratti a tempo indeterminato. Nei primi sei mesi del 2024, il 78,3% delle cessazioni è stato dovuto a dimissioni, confermando il primato italiano del Friuli-Venezia Giulia in questo ambito.

Le dimissioni sono più frequenti tra i lavoratori maschili, over 50 e impiegati in aziende con oltre 100 dipendenti, mentre i settori che hanno visto un maggiore incremento delle dimissioni sono quelli legati a istruzione, sanità e assistenza sociale, con un aumento del 255,4% rispetto al 2014.

Le difficoltà crescenti nel reclutamento

Un altro dato rilevante riguarda le difficoltà delle imprese a trovare personale qualificato. A settembre 2024, il 56% delle assunzioni previste in Friuli-Venezia Giulia era considerato “difficile” da realizzare, con la mancanza di candidati come principale ostacolo.

Aumento della cassa integrazione

Nel periodo gennaio-agosto 2024, il ricorso alla cassa integrazione ha subito un aumento del 12,5%, con quasi 10,3 milioni di ore autorizzate. La provincia di Gorizia ha visto un incremento del 59,5%, principalmente per quanto riguarda il settore del legno-arredo, mentre Udine è l’unica provincia che ha registrato una lieve diminuzione delle ore di cassa integrazione (-0,9%).

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