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“1954 – Trieste dopo l’America”: un viaggio tra jazz, cinema e storie triestine

Un viaggio tra cinema, musica e fotografia per celebrare i 70 anni del ritorno di Trieste all’Italia dopo l’era anglo-americana

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Nozze all'Hotel Jolly, Ugo Borsatti - "1954 - Trieste dopo l’America"
Nozze all'Hotel Jolly, Ugo Borsatti

Un ritorno al passato, per ricordare un momento cruciale della storia di Trieste. Il progetto “1954 – Trieste dopo l’America”, organizzato dal Circolo della Cultura e delle Arti, celebra il settantennale del ritorno della città all’Italia, raccontando come gli anni di amministrazione anglo-americana (1945-1954) abbiano profondamente influenzato la vita culturale, artistica ed economica della città.

L’iniziativa, che si avvale del supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e delle Fondazioni Casali, propone una serie di eventi aperti al pubblico, fra cui concerti, proiezioni cinematografiche e una mostra fotografica, con l’obiettivo di far rivivere quel periodo attraverso cinema, musica e parole.

Cinema e documentari per raccontare l’influenza americana

Il progetto si apre con una rassegna cinematografica che esplora il rapporto tra Trieste e l’America. Tra le proiezioni più attese ci sono i documentari “I nostri giorni americani” (2014) e “Le ragazze di Trieste” (2008), diretti da Chiara Barbo e Andrea Magnani. Attraverso immagini di repertorio e interviste, questi film ricostruiscono l’impatto che il governo anglo-americano ha avuto sulla città, con particolare attenzione ai giovani dell’epoca e alle donne triestine che emigrarono negli Stati Uniti.

Un altro momento cinematografico imperdibile sarà la proiezione del film restaurato “La campana di San Giusto” (1954), diretto da Ruggero Maccari, che racconta il passaggio storico di Trieste dal governo americano all’annessione italiana.

La musica: un ponte tra passato e presente

La musica sarà un’altra protagonista di questo viaggio nel passato. Il trio swing Les Babettes si esibirà in uno spettacolo intitolato “Swingin’… or nothing”, portando il pubblico a rivivere le atmosfere del jazz del secondo dopoguerra. Le voci di Eleonora Lana, Chiara Gelmini e Anna De Giovanni, insieme a un ensemble di talentuosi musicisti, offriranno un repertorio che mescola swing e jazz, generi che a Trieste, proprio durante il governo anglo-americano, ebbero grande risonanza.

A seguire, la Jazz Orchestra del Conservatorio Tartini terrà un concerto nella prestigiosa Sala Tartini, un’occasione imperdibile per gli amanti del jazz e della musica dal vivo.

Fotografia e memoria: il “Bacio” di Borsatti

Il Bacio - Ugo Borsatti

Il Bacio – Ugo Borsatti

Uno degli eventi più emozionanti sarà la mostra fotografica organizzata dal Circolo della Cultura e delle Arti. Tra gli scatti in esposizione, spicca la celebre foto del “Bacio” di Ugo Borsatti, che immortala il saluto commosso tra un soldato americano e una giovane triestina. La mostra rappresenta un’importante testimonianza visiva del periodo, catturando i momenti più significativi di un’epoca che ha cambiato il volto della città.

Tavola rotonda: una riflessione sul passato

Un altro momento clou del progetto sarà la tavola rotonda intitolata “1954: Trieste dopo l’America. Tra richiamo alla tradizione e spinte all’innovazione”, che si terrà nel Ridotto del Teatro Verdi. Studiosi illustri come Raoul Pupo e Maria Cristina Benussi discuteranno dell’eredità culturale e sociale lasciata dal governo anglo-americano, analizzando come questi anni abbiano influenzato l’arte, la letteratura e l’economia triestina.

Raoul Pupo esplorerà il sentimento di entusiasmo che accompagnò il ritorno di Trieste all’Italia, mentre Maria Cristina Benussi si concentrerà sulla rinascita della letteratura triestina, che proprio in quegli anni si arricchì di nuove voci, come quelle di Boris Pahor e Claudio Magris.

Un programma ricco di eventi

Il progetto “1954 – Trieste dopo l’America” offre un ricco programma di eventi, che si estenderà fino a dicembre, con proiezioni di film, documentari e conferenze. Tra le opere in programma ci saranno anche due spy-stories girate a Trieste durante il periodo del governo anglo-americano, tra cui “Corriere Diplomatico” (1952) di Henry Hathaway e “Vagone letto per Trieste” (1948).

L’iniziativa vuole essere un’occasione per riflettere su un periodo cruciale della storia della città, raccontato attraverso l’arte, la musica e il cinema. Un’opportunità per i cittadini di Trieste, ma anche per i visitatori, di scoprire un volto meno conosciuto della città, segnato dall’incontro tra culture e dalla sua straordinaria capacità di trasformazione

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