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Aquileia: nuove scoperte nell’antico mercato tardoantico

Nuove scoperte archeologiche ad Aquileia: rinvenuti antichi pavimenti, strutture mercantili e tracce della vita quotidiana

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Scavi Aquileia
Scavi Aquileia

La città di Aquileia, uno dei centri archeologici più importanti d’Italia, continua a stupire con nuove scoperte. Durante la recente campagna di scavi del 2024, condotta dall’Università di Verona, sono emersi dati di grande rilevanza storica. Le indagini si sono concentrate sul Fondo ex Pasqualis, nell’area sud-orientale della città, svelando una stratificazione complessa che fornisce nuove informazioni sul passato commerciale della zona.

Il contesto degli scavi: tre mesi di lavoro intenso

Per oltre tre mesi, una ventina di studenti e dottorandi dell’ateneo veronese ha lavorato su un’area di circa 700 mq, mai esplorata prima. Grazie a questo impegno, sono stati raccolti dati preziosi sulla storia del mercato tardoantico e sull’intero sito archeologico. Gli scavi, condotti sotto la direzione di Patrizia Basso e in collaborazione con Diana Dobreva, hanno permesso di riportare alla luce strutture di epoche differenti, evidenziando la complessità dell’area.

Uno dei ritrovamenti più rilevanti riguarda un solido battuto pavimentale del I secolo d.C., correlato a robusti pilastri, che rappresenta uno dei livelli più antichi scoperti finora. Questa struttura, ancora oggetto di studio, sembra essere collegata a una fase precedente al mercato tardoantico, quando il fiume Natissa era molto più ampio dell’attuale.

Le anfore verticali: un mistero che si arricchisce

Già nel 2023 erano emerse delle particolari anfore disposte verticalmente e tagliate all’altezza della spalla. Durante la campagna del 2024, il loro numero è cresciuto fino a 23 esemplari, tutti perfettamente allineati. Questi oggetti, la cui funzione è ancora in fase di analisi, rappresentano un enigma archeologico che getta luce su pratiche e usi locali ancora poco conosciuti.

Il grande mercato tardoantico: monumentale e complesso

Un altro ritrovamento di grande importanza è quello di un quinto lastricato situato a ovest degli altri, appartenente al grande complesso mercantile di Aquileia. Sebbene in parte danneggiato dai secoli di attività agricola, questo nuovo lastricato conferma la straordinaria estensione e monumentalità del mercato, che si estendeva su un’area ampia e articolata.

Inoltre, gli scavi hanno fornito nuove prove sull’esistenza di un sesto edificio, emerso durante indagini condotte negli anni Ottanta. Questo edificio, connesso al mercato, testimonia ulteriormente la rilevanza dell’area come crocevia commerciale nel IV e V secolo d.C., un periodo in cui Aquileia prosperava come centro di scambi e commercio di portata imperiale.

Le tracce della vita quotidiana: strade, carri e alimentazione

Un altro aspetto interessante degli scavi è la scoperta di un tratto di strada acciottolata, che collegava due degli edifici del mercato. Su questa strada, ben conservata, sono visibili i solchi lasciati dai carri che attraversavano il mercato per trasportare le merci. Questi dettagli confermano il flusso intenso di persone e beni che animava il sito.

Di particolare interesse sono anche le cariossidi di cereali combuste ritrovate sotto il portico crollato di uno degli edifici. Questi resti forniscono informazioni preziose sulle abitudini alimentari degli abitanti del mercato, offrendo un affascinante spaccato della vita quotidiana del tempo.

Le tracce altomedievali: continuità e riuso

Gli scavi del 2024 hanno portato alla luce anche alcune strutture di età altomedievale, che attestano la frequentazione dell’area anche dopo l’abbandono del mercato. Si tratta di piccole abitazioni, dotate di focolari, realizzate con materiali di riuso provenienti dagli edifici del mercato. Questo ritrovamento dimostra come l’area sia rimasta viva e utilizzata nei secoli successivi, confermando la continuità di utilizzo del sito.

Un progetto aperto al pubblico

La campagna di scavi è stata seguita da vicino dal pubblico, grazie a visite guidate quotidiane condotte dagli studenti dell’Università di Verona. Particolarmente apprezzati sono stati i due open day organizzati dalla Fondazione Aquileia a giugno e settembre, che hanno permesso ai visitatori di osservare da vicino i progressi degli scavi e conoscere le scoperte più recenti.

Valorizzazione e futuro

Il progetto archeologico di Aquileia non si limita alla ricerca, ma mira anche a valorizzare e preservare questo straordinario patrimonio. Il Presidente della Fondazione Aquileia, Roberto Corciulo, e il Direttore Cristiano Tiussi, hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con le università, evidenziando come queste scoperte siano fondamentali per il futuro Parco Archeologico di Aquileia, un progetto che punta a rendere il sito uno dei principali punti di riferimento culturali d’Europa.

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