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Carcere di Trieste, inizia la costruzione della nuova infermeria

Un’iniziativa del Ministero della Giustizia per garantire maggiore sicurezza nella struttura carceraria triestina

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Carcere - carcere di Trieste
Carcere ( © Depositphotos)

TRIESTE – Dopo anni di attesa e a seguito di una crescente necessità di migliorare le condizioni di sicurezza all’interno del carcere, partono finalmente i lavori per la nuova infermeria della casa circondariale di Trieste. L’intervento, pianificato dal Ministero della Giustizia già dal 2022, prevede lo spostamento dell’infermeria lontano dall’area detentiva, un’azione volta a prevenire episodi di saccheggio e furto di farmaci, come avvenuto nel luglio scorso.

Un progetto atteso da due anni

La decisione di rinnovare le infermerie delle carceri italiane nasce come risposta alle rivolte scoppiate durante la pandemia da COVID-19, che ha messo in evidenza le carenze delle strutture carcerarie. Anche se a Trieste le proteste non sono state particolarmente gravi, il Ministero della Giustizia ha ritenuto necessario attuare delle misure preventive per evitare problemi futuri.

I ritardi burocratici, tra cui le procedure di gara e l’assegnazione dei lavori, hanno posticipato l’inizio del cantiere di quasi due anni. Tuttavia, ora il processo è in corso, con la consegna dei locali prevista per il 31 ottobre. Le celle, che già avevano bisogno di ristrutturazione, saranno rinnovate completamente per ospitare la nuova infermeria e un ambulatorio medico.

Lavori al via entro novembre

Il cantiere dovrebbe aprire a novembre, con l’impresa incaricata pronta a trasformare oltre una dozzina di celle in uno spazio sanitario moderno e sicuro. L’area scelta per la nuova infermeria sarà al piano terra, più lontana dal settore detentivo, garantendo una maggiore protezione contro i tentativi di furto di farmaci e altre sostanze pericolose.

Il nuovo spazio sarà notevolmente più grande rispetto all’attuale infermeria, un cambiamento che risponde non solo alle necessità di sicurezza ma anche a quelle strutturali e sanitarie della casa circondariale. Saranno inclusi anche nuovi ambulatori per migliorare l’accesso alle cure mediche da parte dei detenuti.

La rivolta di luglio e i problemi della struttura

La necessità di spostare l’infermeria è diventata evidente durante la rivolta dello scorso luglio, scatenata da una serie di problematiche che hanno aggravato le condizioni di vita dei detenuti. Il sovraffollamento, il caldo torrido e l’infestazione da cimici dei letti hanno esasperato la situazione, portando ad atti di saccheggio.

Alcuni detenuti, approfittando del caos, hanno fatto irruzione nell’attuale infermeria, rubando farmaci e metadone. L’assunzione incontrollata di queste sostanze ha causato malori e, in alcuni casi, overdose. Tra le conseguenze più gravi, si sospetta che il decesso di Zdenko Ferjancic, 48enne trovato senza vita dopo la rivolta, possa essere legato all’assunzione di queste sostanze.

Misure di sicurezza e prevenzione

Il trasferimento dell’infermeria lontano dall’area detentiva è quindi una misura preventiva importante, voluta per evitare che episodi simili si ripetano. Le nuove disposizioni permetteranno un migliore controllo dei farmaci e una maggiore protezione del personale medico, riducendo i rischi legati a furti e abusi di sostanze.

Il carcere di Trieste è solo uno dei numerosi istituti in Italia che stanno implementando questo tipo di interventi. La prevenzione è ora al centro delle politiche carcerarie, soprattutto dopo i tragici eventi legati alla pandemia e alle condizioni disumane in cui molti detenuti sono costretti a vivere.

Un passo avanti verso il miglioramento

L’inizio dei lavori per la nuova infermeria del carcere di Trieste rappresenta un passo importante verso il miglioramento delle condizioni di vita all’interno della struttura. Nonostante i ritardi, il progetto porterà a un ambiente più sicuro sia per i detenuti che per il personale sanitario, contribuendo a ridurre le tensioni e migliorare la gestione della salute all’interno del carcere.

Con l’arrivo dell’inverno e l’avvicinarsi della stagione fredda, si spera che il cantiere possa concludersi rapidamente, restituendo al carcere una struttura sanitaria all’altezza delle nuove esigenze e garantendo finalmente una migliore tutela della salute dei detenuti.

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