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FVG leader nelle donazioni di plasma: un esempio di impegno per il resto d’Italia

La Regione Friuli-Venezia Giulia celebra i donatori di sangue e plasma, fondamentali per il sistema sanitario.

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Donatore di sangue
Donatore di sangue ( © Depositphotos)

Il mondo del volontariato dei donatori di sangue rappresenta un esempio virtuoso di impegno civile, fondamentale per il sistema sanitario del Friuli-Venezia Giulia. A sottolinearlo è stato l’assessore regionale alla Salute e alle Politiche sociali, Riccardo Riccardi, intervenuto sabato 19 ottobre 2024 all’auditorium del palazzo della Regione a Udine, durante il convegno intitolato “La donazione del plasma: una sfida per il futuro”. L’evento è stato patrocinato dalle tre Aziende sanitarie regionali e dalle Associazioni di donatori di sangue del territorio, e ha riunito esperti e volontari per discutere delle nuove sfide che attendono il sistema sanitario.

Un esempio di collaborazione tra volontariato e sanità

Secondo Riccardi, la donazione di sangue e plasma è un pilastro del sistema sanitario regionale, che grazie alla collaborazione tra volontariato e professionisti sanitari riesce a fronteggiare le difficoltà attuali. “È una buona pratica di cui non si può fare a meno in questo momento di grossa difficoltà per il comparto sanitario a livello nazionale”, ha affermato l’assessore, sottolineando come il volontariato abbia creato un modello virtuoso, specialmente in un periodo in cui il sistema sanitario è sotto pressione.

Il Friuli-Venezia Giulia, con il suo alto rapporto tra numero di volontari e popolazione residente, si distingue a livello nazionale per l’impegno civico dei suoi cittadini. Questa straordinaria forza lavoro contribuisce non solo alla raccolta di sangue e plasma, ma anche a promuovere la socializzazione e a fidelizzare nuovi volontari, rendendo possibile un ciclo continuo di donazione.

Affrontare le sfide demografiche e sociali

Nonostante i numeri incoraggianti, Riccardi ha lanciato un appello alla necessità di mantenere viva la tradizione della donazione, resistendo alla crisi demografica e ai cambiamenti sociali che stanno interessando il nostro tempo. “È importante che l’esperienza del dono del sangue, e del volontariato in generale, non vada a esaurirsi nel tempo”, ha dichiarato, riferendosi alla sfida di coinvolgere le nuove generazioni e di far fronte all’invecchiamento della popolazione.

La donazione di plasma, in particolare, sta emergendo come una risorsa strategica, poiché i suoi derivati sono fondamentali per trattare numerose patologie. Assicurare una continuità nella raccolta di plasma sarà cruciale per rispondere alle future necessità sanitarie, soprattutto alla luce della crescente domanda di questi prodotti ematici.

I donatori come ambasciatori del cambiamento

Nel corso del suo intervento, l’assessore Riccardi ha sottolineato il ruolo cruciale dei volontari nel trasmettere i valori della donazione e nel sensibilizzare la comunità sui temi legati alla salute. I donatori di sangue e plasma, ha affermato, devono diventare veri e propri ambasciatori delle nuove necessità che derivano dalla necessità di riorganizzare il sistema sanitario.

L’obiettivo, secondo l’assessore, è garantire che le associazioni continuino non solo a raccogliere sangue e plasma, ma anche a promuovere la cultura del dono e a sensibilizzare le nuove generazioni sui benefici del volontariato. “Il volontariato è una risorsa insostituibile per la nostra regione”, ha concluso Riccardi, ringraziando tutti coloro che dedicano il proprio tempo e le proprie energie per supportare il sistema sanitario.

Il futuro del volontariato e della donazione di sangue

Il convegno di Udine ha rappresentato un momento importante per fare il punto sulle prospettive future della donazione di sangue e plasma. In un periodo di cambiamenti sociali e sanitari, rafforzare la sinergia tra volontari e professionisti sarà determinante per garantire la continuità e l’efficienza del sistema sanitario.

Le associazioni di donatori, da sempre in prima linea, continueranno a svolgere un ruolo chiave nella promozione della cultura del dono, ma è necessario che anche le istituzioni, come ha ribadito Riccardi, continuino a supportare e valorizzare queste realtà, mettendo a disposizione risorse e strumenti adeguati.

La sfida per il futuro è chiara: continuare a costruire un sistema sanitario resiliente, capace di adattarsi alle nuove esigenze, grazie all’impegno congiunto di volontari e professionisti, per garantire che il dono del sangue e del plasma resti un patrimonio prezioso e condiviso per tutta la comunità.

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