Cronaca & Attualità
Viabilità: Monte Croce Carnico aperto entro fine anno, nuove varianti progettuali
Proseguono i lavori di ripristino della Strada statale 52 bis, colpita da una frana, mentre Italia e Austria discutono nuove soluzioni per il collegamento transfrontaliero tra Friuli-Venezia Giulia e Carinzia
Il Passo di Monte Croce Carnico, un punto nevralgico per la viabilità tra Friuli-Venezia Giulia e Carinzia, continua ad essere al centro dell’attenzione istituzionale. Durante il vertice tenutosi ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rappresentanti italiani e austriaci, insieme a figure chiave di Anas e delle amministrazioni regionali, hanno discusso lo stato di avanzamento dei lavori per il ripristino della Strada statale 52 bis, danneggiata dalla frana del dicembre 2023, e le possibili soluzioni future per migliorare il collegamento tra Italia e Austria.
Stato dei lavori per il ripristino della Strada statale 52 bis
La frana che ha colpito il Passo di Monte Croce Carnico lo scorso dicembre ha interrotto un’importante via di comunicazione tra i due Paesi. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, ha confermato che i lavori di ripristino procedono secondo il programma stabilito. Anas è già a buon punto: entro la fine del mese sarà completata la posa delle reti paramassi, mentre la galleria paramassi è stata liberata e già transitabile per i mezzi di cantiere.
L’obiettivo è di riaprire la galleria e ripristinare la piena viabilità entro la fine dell’anno, garantendo così il ripristino di una connessione essenziale per le economie e le comunità locali su entrambi i lati del confine.
Progetti futuri per il miglioramento della viabilità
Nonostante i lavori in corso, è già in corso una riflessione congiunta tra Italia e Austria per valutare soluzioni alternative che possano superare il tracciato attuale, ritenuto non più adeguato. Sono tre le principali ipotesi progettuali al vaglio, come illustrato dall’assessore Amirante:
- Un traforo a raso alla base del passo;
- Un traforo in quota;
- Un tracciato alternativo di strada esterna che coinvolgerebbe la frazione di Timau.
Tutte le opzioni tengono conto di fattori come la fattibilità tecnico-economica, l’impatto ambientale, e le ricadute sociali ed economiche sia per il Friuli-Venezia Giulia che per la Carinzia. Gli approfondimenti tecnici proseguiranno anche con il supporto di Anas, per individuare la soluzione definitiva che meglio risponda alle esigenze dei territori coinvolti.
La collaborazione tra Italia e Austria
L’incontro al Ministero è stato definito come un vertice interlocutorio ma cruciale, che getta le basi per una collaborazione transnazionale. La presenza dell’ambasciatore austriaco in Italia, Martin Eichtinger, e del vicepresidente del Land della Carinzia, Martin Gruber, ha sottolineato l’importanza di un progetto che coinvolge non solo le autorità locali, ma anche i governi di Roma e Vienna.
Questo dialogo rappresenta un primo passo verso una cooperazione strategica, necessaria per realizzare infrastrutture che possano favorire non solo la viabilità ma anche lo sviluppo economico dell’intera area alpina. Il futuro del collegamento tra Italia e Austria passa quindi da decisioni condivise, in grado di garantire la sicurezza e la sostenibilità del nuovo tracciato.
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