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Accuratezza di cure e prescrizioni mediche, la via per una sanità efficiente

L’appropriatezza delle cure è centrale per affrontare le sfide sanitarie. Al convegno di Udine, l’assessore Riccardi ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra medici e infermieri per migliorare la continuità assistenziale

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Sistema sanitario - Netto miglioramento del sistema sanitario del FVG
Sistema sanitario (© Depositphotos)

La sanità italiana si trova a fronteggiare una sfida complessa: quella dell’appropriatezza delle cure e delle prescrizioni. Secondo l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, questo tema rappresenta il cuore delle difficoltà del sistema sanitario nazionale. Durante il convegno “La Gastro incontra i medici di medicina generale 2.0” tenutosi presso la Fiera di Udine, Riccardi ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione con un approccio multidisciplinare e collaborativo, che coinvolga medici, infermieri e professionisti del settore sanitario.

L’aumento delle prescrizioni e i nuovi bisogni dei cittadini

Negli ultimi anni, le attività prescrittive sono cresciute del 44% rispetto al 2019. Questa impennata è in parte conseguenza dell’interazione tra i professionisti sanitari e i bisogni, a volte percepiti come pretese, dei cittadini. Secondo l’assessore, le cause sono da ricercare nei cambiamenti sociali e nella complessità delle aspettative sanitarie, accentuate dalla diffusione dei social media, che spesso forniscono risposte semplificate e immediate.

L'assessore Riccardi interviene al convegno "La Gastro incontra i medici di medicina generale 2.0" a Udine

L’assessore Riccardi interviene al convegno “La Gastro incontra i medici di medicina generale 2.0” a Udine

Collaborazione e ruolo chiave della medicina territoriale

Riccardi ha ribadito la necessità di una collaborazione che includa il contributo degli infermieri, considerati strategici per rafforzare la medicina territoriale. La continuità tra ospedale e territorio rappresenta una priorità che può essere garantita solo attraverso un lavoro integrato tra ospedali e assistenza di base.

Verso uno “scudo protettivo” per i professionisti della salute

L’assessore ha messo in evidenza la problematica della difesa dei sanitari di fronte a comportamenti inappropriati da parte dei pazienti. Questa situazione, ha spiegato, crea un clima di tensione che riduce la capacità del personale di rispondere efficacemente ai bisogni reali. Per questo, è fondamentale garantire loro uno “scudo protettivo”, in modo che possano operare serenamente.

Tecnologie e dialogo umano, un equilibrio necessario

L’evoluzione digitale, pur offrendo strumenti utili, non può sostituire il dialogo umano e le competenze degli operatori sanitari. “Le piattaforme tecnologiche – ha affermato Riccardi – non possono compensare la complessità del rapporto medico-paziente, né risolvere la mancanza di comunicazione profonda e personale”.

Evitare lo Spreco di risorse e promuovere la responsabilità condivisa

Infine, Riccardi ha lanciato un appello a non progettare i servizi sanitari basandosi su una presunta domanda che potrebbe generare un uso inefficiente delle risorse, specialmente in termini di capitale umano. La via da seguire, ha sottolineato, è quella della cooperazione e dell’indagine sulle cause dell’inappropriatezza, per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure.

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