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Trieste

Solidarietà a Francesco Metz, aggredito a Trieste davanti alla famiglia

Consigliere aggredito in un bar di Trieste: calci e bottigliate davanti alla famiglia, solidarietà dal mondo politico

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Polizia di Stato
Agente della Polizia di Stato ( © Depositphotos)

TRIESTE – Serata di violenza in un bar di via Giulia a Trieste, dove il consigliere circoscrizionale Francesco Metz è stato vittima di una violenta aggressione. L’episodio ha lasciato sgomenti i presenti e ha richiamato l’attenzione della politica locale, che esprime ora solidarietà a Metz e alla sua famiglia. L’aggressione è avvenuta mentre il consigliere, affiliato a Fratelli d’Italia, si trovava in compagnia della compagna e delle due figlie piccole. Secondo la sua testimonianza, quattro persone di probabile origine kosovara lo avrebbero accerchiato, aggredendolo con “calci in testa e bottigliate”.

“Qui Kosovo”: il grido degli aggressori durante l’assalto

Durante l’attacco, il consigliere e il titolare del bar avrebbero udito i quattro uomini urlare “Qui Kosovo”. La frase, pronunciata ripetutamente, ha aggiunto una dimensione preoccupante all’episodio, lasciando Metz e i presenti in un clima di disorientamento e paura. “Non conosco queste persone”, ha dichiarato il consigliere, “e non ho mai pubblicato nulla di offensivo contro i kosovari”. Sul luogo dell’accaduto sono intervenuti rapidamente sia la polizia che i sanitari del 118 per prestare i primi soccorsi a Metz e raccogliere informazioni dai testimoni presenti.

La denuncia in Questura e il coinvolgimento della Digos

Il giorno successivo all’aggressione, Metz, insieme al suo avvocato Claudio Giacomelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, si è recato in Questura per formalizzare una denuncia. La denuncia riguarda sia la violenza subita che il clima di minaccia percepito durante l’aggressione. La Digos è stata coinvolta nelle indagini per fare luce sugli autori del pestaggio e comprendere se vi siano motivazioni di natura ideologica dietro l’assalto. Al momento, non sono ancora stati individuati i responsabili, ma le autorità continuano a raccogliere informazioni e testimonianze.

Solidarietà dal mondo politico e dall’opinione pubblica

La vicenda ha subito suscitato l’indignazione di molte figure politiche e ha trovato solidarietà trasversale. Tra i primi ad esprimere vicinanza al consigliere e alla sua famiglia c’è stata la consigliera comunale Alessandra Richetti del Movimento 5 Stelle. In una nota inviata alla stampa, Richetti ha rivolto “un pensiero alle due figlie del consigliere, costrette a vivere una scena tanto terribile”, sottolineando l’importanza di proteggere l’innocenza dei bambini e di promuovere la sicurezza in città. “Continueremo a lavorare – ha dichiarato Richetti – in collaborazione con le forze dell’ordine, per garantire il rispetto civile e la serenità di ogni cittadino”.

Riflessioni sulla sicurezza urbana

Questo evento ripropone il tema della sicurezza pubblica e della necessità di interventi incisivi da parte delle istituzioni per arginare fenomeni di violenza nei luoghi pubblici. L’aggressione a un esponente politico solleva interrogativi sul clima di tensione in alcuni quartieri di Trieste e sul rischio di escalation in episodi di violenza. La presenza della Digos, spesso attivata in caso di reati che possono essere associati a moventi ideologici, testimonia l’impegno delle forze dell’ordine nell’indagare a fondo l’accaduto e garantire la tranquillità cittadina.

Le prossime azioni del consigliere Metz

In seguito all’accaduto, il consigliere Metz si è detto determinato a seguire da vicino le indagini e a collaborare con le forze di polizia per identificare i responsabili. Ha inoltre espresso la volontà di portare avanti il suo impegno politico, chiedendo maggiore protezione per chi, come lui, lavora nelle istituzioni locali a stretto contatto con la cittadinanza.

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