Trieste
Blitz della Guardia di Finanza: denunciato imprenditore triestino
Sequestrati oltre 800 articoli tra cosmetici potenzialmente dannosi e bigiotteria contraffatta
TRIESTE – Nel corso di un’operazione svolta in concomitanza con la Barcolana, la Guardia di Finanza di Trieste ha eseguito un sequestro significativo di articoli pericolosi e contraffatti, denunciando un imprenditore triestino. I finanzieri della compagnia di Muggia hanno effettuato controlli presso un’attività commerciale del centro cittadino, trovando oltre 800 prodotti irregolari per un valore totale di 19 mila euro.
Cosmetici pericolosi per la salute umana
Durante il controllo, le Fiamme Gialle hanno identificato 448 articoli cosmetici contenenti sostanze vietate dalle normative europee in quanto considerate potenzialmente pericolose per la salute umana. Tra queste, è stato riscontrato il Butylphenyl Methylpropional, noto anche come “Lilial”. Tale sostanza è presente in prodotti come creme per il corpo, creme viso, bagnoschiuma e profumi, ma è vietata per il suo possibile impatto negativo sulla salute. La presenza di Lilial ha reso necessario il sequestro immediato di tutti gli articoli contenenti questo ingrediente.
Bigiotteria contraffatta: imitazioni di marchi famosi
Oltre ai cosmetici, i finanzieri hanno rinvenuto 54 pezzi di bigiotteria contraffatta, comprendenti collanine, orecchini e braccialetti. Gli articoli imitavano noti brand internazionali, come Chanel, Louis Vuitton, Tiffany e Cartier. I prodotti erano esposti in modo da trarre in inganno i consumatori, violando le leggi sul commercio di articoli di marchi registrati. Questa pratica non solo danneggia i marchi autentici, ma rappresenta anche una violazione dei diritti dei consumatori, che possono essere indotti a pagare prezzi elevati per prodotti di qualità scadente.
Prodotti non conformi alle normative di sicurezza
Durante le indagini è emerso che il negozio vendeva anche 336 articoli non conformi alle normative di sicurezza italiane ed europee. Tali prodotti mancavano delle indicazioni obbligatorie di sicurezza, come le avvertenze sui possibili rischi, le istruzioni d’uso e le informazioni basilari che devono essere fornite al consumatore prima dell’acquisto. Questa violazione rappresenta un rischio per la tutela del consumatore, che viene privato delle informazioni necessarie per un uso sicuro del prodotto.
La sanzione e le conseguenze legali
A seguito del sequestro, il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato alla Procura di Trieste. L’accusa è di aver immesso sul mercato prodotti dannosi per la salute e di aver commercializzato articoli contraffatti. Secondo le normative vigenti, l’imprenditore potrebbe ora affrontare una sanzione economica significativa, che varia da un minimo di 516 euro a un massimo di 25.823 euro. Inoltre, la denuncia avviata nei suoi confronti potrebbe condurre a ulteriori indagini, con possibili ripercussioni anche di carattere penale.
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