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Allarme radon: 51 Comuni del Friuli-Venezia Giulia mappati per rischio elevato

Mappatura del radon in Friuli Venezia Giulia: 51 Comuni a rischio, 209mila persone coinvolte, nuove misure di prevenzione

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Radon ( © Depositphotos)

Sono 51 i Comuni del Friuli-Venezia Giulia individuati come “osservati speciali” per la presenza di quantità di gas radon superiori alla media. Questo è quanto emerge dalla recente mappatura condotta dal “Gruppo di Lavoro Radon”, costituito da Regione, Arpa e Aziende sanitarie regionali. 209mila persone, pari al 17,5% della popolazione regionale, vivono in queste aree considerate prioritarie per la prevenzione e la gestione del rischio radon.

Il lavoro del Gruppo di Lavoro Radon rappresenta un passo fondamentale per la tutela della salute pubblica, permettendo di focalizzare gli sforzi di prevenzione proprio nelle aree dove la presenza del gas è più rilevante. Questa iniziativa regionale punta a informare e proteggere i cittadini attraverso misure concrete.

Friuli-Venezia Giulia in prima linea contro il radon

Il Friuli-Venezia Giulia si distingue per essere tra le regioni italiane più attive nel monitoraggio e nella gestione del rischio radon. Oltre 4000 misurazioni sono state effettuate seguendo rigorosi criteri statistici e protocolli standardizzati. Questo lavoro ha permesso di raccogliere dati dettagliati e di realizzare una mappatura precisa delle zone a rischio.

La Regione, grazie a queste azioni, ha dimostrato di essere all’avanguardia nella lotta contro questo nemico silenzioso. I dati raccolti non solo permettono di individuare le aree più critiche, ma anche di valutare l’efficacia delle misure adottate negli anni, fornendo un modello di riferimento per altre regioni italiane.

I Comuni prioritari e le misure di intervento

Le aree prioritarie sono quelle in cui almeno il 15% degli edifici supera il livello soglia di 300 Bq m-3, una concentrazione che richiede interventi mirati per ridurre l’esposizione al gas. Tra i Comuni interessati troviamo Ampezzo, Aviano, Codroipo, Tarvisio, e parte della città di Trieste. In queste zone, le autorità locali e regionali avvieranno campagne di informazione e sensibilizzazione per educare i cittadini sui rischi del radon e sulle misure da adottare per minimizzare l’esposizione.

L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, ha sottolineato l’importanza di queste azioni: “In questi Comuni verranno attuate campagne di sensibilizzazione indirizzate ai proprietari degli edifici interessati, in collaborazione con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie e con l’Arpa”.

Il gas radon: un nemico silenzioso

Il radon è un gas radioattivo naturale, invisibile e inodore, che si origina dal decadimento dell’uranio presente nelle rocce. Questo gas si accumula negli ambienti chiusi, come case e luoghi di lavoro, rappresentando un pericolo per la salute. L’inalazione di radon è collegata a un aumento del rischio di tumore ai polmoni, essendo la seconda causa di questa patologia dopo il fumo di tabacco.

Studi epidemiologici hanno dimostrato che il radon è responsabile di una percentuale significativa di tumori polmonari, variabile tra il 3% e il 14% a seconda delle condizioni di esposizione. Questo rende fondamentale l’adozione di misure preventive, soprattutto in aree ad alta concentrazione del gas.

Prevenzione e informazione per contrastare il rischio

Il Piano Nazionale d’Azione per il Radon 2023-2032 (PNAR) rappresenta il quadro normativo entro cui si inseriscono le azioni regionali. L’obiettivo del piano è ridurre l’esposizione della popolazione al radon, attraverso prescrizioni specifiche per i luoghi di lavoro e le abitazioni. In Friuli-Venezia Giulia, le campagne di sensibilizzazione verranno affiancate da misure tecniche per limitare la concentrazione del gas negli edifici.

Scoccimarro ha ribadito l’importanza di queste iniziative: “Le azioni di prevenzione sono cruciali per la salute pubblica, e il nostro impegno è garantire che ogni cittadino sia adeguatamente informato sui rischi e sulle soluzioni possibili”.

Nuove campagne di misurazione in arrivo

Restano ancora nove Comuni in fase di classificazione provvisoria, dove ulteriori campagne di misurazione verranno avviate per definire con maggiore precisione il livello di rischio. Queste misurazioni aggiuntive sono essenziali per completare la mappatura e per assicurare che tutte le zone a rischio siano adeguatamente monitorate.

La Regione Friuli-Venezia Giulia continua a lavorare per la sicurezza dei cittadini, offrendo un modello di gestione proattivo e integrato. Grazie a queste iniziative, il Friuli-Venezia Giulia si posiziona come un esempio virtuoso nella gestione ambientale e nella tutela della salute pubblica.

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