Il 4 novembre 1966 è una data che rimarrà impressa nella memoria di Latisana. Quel giorno, alle 19:10, il fiume Tagliamento ruppe gli argini, causando devastazione e portando via vite umane. Ricordare le vittime di quella tragedia e riflettere sulla necessità di interventi preventivi sono stati i temi principali del convegno “Latisana 4 novembre 1966-2024: 58esimo anniversario dell’alluvione”. Un minuto di silenzio e la preghiera del parroco hanno dato inizio alla commemorazione, a sottolineare l’importanza di non dimenticare.
Riccardi: “Il tempo delle petizioni è finito”
Durante il suo intervento, l’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, ha espresso parole forti contro quello che ha definito “ambientalismo da salotto” e la paralisi decisionale. “Le indecisioni prolungate nel tempo diventano di fatto decisioni”, ha affermato, sottolineando come la sicurezza e i servizi primari dei cittadini siano a rischio. Riccardi ha criticato le petizioni e la raccolta di firme, definendole armi che spesso “carpiscono la buona fede della gente” senza portare a soluzioni concrete.
Interventi sul Tagliamento dopo l’emergenza Vaia
L’assessore ha poi fatto il punto sugli interventi effettuati dopo la tempesta Vaia, ricordando i 30 milioni di euro investiti nel bacino del Tagliamento. Questi lavori hanno notevolmente aumentato la resilienza del territorio, preparandolo meglio ad affrontare eventi meteorologici sempre più violenti e imprevedibili, un problema aggravato dai cambiamenti climatici in atto.
Un progetto per il futuro: la nuova sede della Protezione civile
Il convegno è stato anche l’occasione per presentare il progetto della nuova sede della Protezione civile di Latisana. Con un investimento di 1,5 milioni di euro, i lavori saranno divisi in due lotti e completati nei primi mesi del 2025. Questa nuova struttura rappresenta un passo fondamentale per garantire una risposta rapida ed efficiente in caso di emergenze future.
Il piano di emergenza comunale: un pilastro per la sicurezza
Il direttore centrale della Protezione civile regionale, Amedeo Aristei, ha evidenziato l’importanza del Piano di emergenza comunale, sottolineando la necessità di un suo costante aggiornamento per rispondere adeguatamente alle sfide attuali. Un sistema di protezione civile efficiente, sia a livello regionale che nazionale, è essenziale per salvaguardare le comunità e il territorio.
Una riflessione sul passato per costruire un futuro più sicuro
Lo storico locale Enrico Fantin ha ripercorso il dramma sociale ed economico causato dall’alluvione del 1966, invitando la comunità a riflettere su come le tragedie del passato possano essere lezioni per il futuro. Alla fine del convegno, il suono dell’acqua del Tagliamento, trasmesso in piazza Indipendenza, ha riportato tutti con la mente a quei momenti drammatici, ma ha anche sottolineato l’importanza di lavorare insieme per prevenire simili disastri.
Il tempo dell’azione
Le parole di Riccardi sono un chiaro appello all’azione: “Il nostro dovere è fare il possibile per proteggere popolazioni, territori e infrastrutture”. La sfida, dunque, è abbandonare le divisioni e lavorare uniti per garantire la sicurezza del territorio, in vista di futuri eventi climatici estremi che potrebbero colpire la regione.
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