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Cronaca & Attualità

Emergenza migranti a Trieste: aumentano le persone vulnerabili e la richiesta di asilo

I numeri del mese di ottobre 2024: a Trieste in calo gli arrivi dalla rotta balcanica, ma aumentano le persone vulnerabili e le domande d’asilo

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Migranti a Trieste
Migranti a Trieste ( © Depositphotos)

Nel mese di ottobre 2024, 1.412 nuove persone migranti sono arrivate a Trieste, segnando una diminuzione del 18% rispetto al mese precedente. Questi dati emergono dal rapporto di monitoraggio diffuso da International Rescue Committee Italia e Diaconia Valdese, che quotidianamente gestiscono attività di aggancio, informativa legale e prima assistenza per i migranti. Nonostante il calo, il fenomeno migratorio resta una realtà significativa per la città giuliana, con una media di 47 nuovi arrivi al giorno.

Le principali nazionalità e i profili vulnerabili: una panoramica

Le principali nazionalità dei migranti incontrati sono quelle provenienti da Afghanistan, Turchia (in particolare persone di etnia curda) e Bangladesh. Un dato che si inserisce in un quadro di crescente complessità, con il 35% delle persone incontrate che presenta profili vulnerabili, tra cui minori non accompagnati, donne sole e persone con difficoltà psico-fisiche.

In particolare, il numero dei migranti che dichiarano di voler fare domanda di asilo a Trieste è in crescita: il 33% dei migranti incontrati a ottobre ha espresso questa intenzione, un trend che si sta rafforzando rispetto ai mesi precedenti. Questo riflette un cambiamento nelle dinamiche migratorie, dove molti sembrano voler fermarsi in Italia per cercare una protezione legale, mentre altri sono in transito verso altri paesi europei.

Minori non accompagnati e nuclei familiari: un focus sui dati sensibili

Un dato di particolare rilevanza è quello relativo ai minori non accompagnati, che costituiscono il 23% del totale degli arrivi di ottobre. Di questi, il 77% ha dichiarato di voler proseguire il viaggio verso paesi come Germania, Svizzera e Francia. I Paesi di provenienza dei minori non accompagnati sono principalmente l’Afghanistan (66%), seguiti dalla Siria (16%) e l’Egitto (15%).

Anche i nuclei familiari sono un gruppo di particolare attenzione. Tra le 50 famiglie incontrate, ben 111 sono minori, e la maggior parte proviene dalla Turchia, in particolare da comunità curde. Questo fenomeno evidenzia la complessità delle dinamiche migratorie, che non coinvolgono solo singoli migranti, ma anche famiglie in difficoltà che cercano protezione.

Il caso delle donne sole: un fenomeno preoccupante

Tra gli arrivi, emergono anche i dati relativi alle 56 donne sole, un fenomeno che merita un approfondimento particolare. Le donne che viaggiano da sole rappresentano una percentuale limitata del totale, ma i dati evidenziano un trend significativo: l’82% di queste donne proviene dal Nepal. Questo aspetto del fenomeno migratorio richiede un’attenzione particolare, considerando la vulnerabilità di queste donne che spesso si trovano a dover affrontare viaggi estremamente difficili e pericolosi senza il supporto di una rete familiare o sociale.

Le prospettive future e la gestione dell’emergenza migratoria

Guardando ai numeri e alle tendenze di ottobre 2024, emerge una certa stabilizzazione degli arrivi rispetto ai mesi precedenti, ma il calo non deve far abbassare la guardia. La situazione rimane dinamica e complessa, con un mix di arrivi regolari e nuove vulnerabilità che necessitano di risposte efficaci. Le organizzazioni come International Rescue Committee Italia e Diaconia Valdese sono chiamate a rimanere pronte per affrontare le sfide quotidiane, che vanno dall’assistenza immediata all’integrazione sociale, passando per le necessità di protezione internazionale e asilo.

Le amministrazioni locali e nazionali dovranno quindi continuare a lavorare insieme per garantire un’accoglienza dignitosa e protezione per chi arriva, soprattutto per i più vulnerabili, come i minori non accompagnati e le donne sole. È fondamentale un approccio che tenga conto delle differenze tra le diverse persone migranti, rispettando i loro diritti e bisogni specifici.

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