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Fotovoltaico sui tetti delle chiese: la Cisl Fvg rilancia la proposta

La Cisl Fvg chiede più spazio per le parti sociali e propone di includere i tetti delle chiese nel Piano energetico regionale

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Pannelli fotovoltaici - Piano energetico fvg
Pannelli fotovoltaici ( © Depositphotos)

La Cisl Fvg valuta positivamente il Piano energetico della Regione Friuli-Venezia Giulia, ma sottolinea che serve maggiore coinvolgimento delle parti sociali. Durante un incontro per la presentazione delle proposte, il sindacato ha evidenziato alcune lacune, come l’esclusione degli edifici di culto dall’elenco delle strutture idonee per l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Chiese come risorsa per l’energia rinnovabile

Secondo Cristiano Pizzo, segretario regionale della Cisl Fvg, l’orientamento tradizionale degli edifici religiosi, spesso con ampie falde rivolte a sud, li rende particolarmente adatti all’installazione di pannelli fotovoltaici. “Pur rispettando il loro uso religioso, molte chiese, soprattutto quelle non monumentali, potrebbero contribuire alla produzione di energia rinnovabile”, ha spiegato Luigi Sedran, esperto del settore elettrico.
Tuttavia, manca un censimento regionale per determinare quante strutture potrebbero essere coinvolte, lasciando in sospeso il potenziale contributo degli edifici di culto.

Numeri e opportunità

Il Piano energetico regionale stima che tra il 40% e il 50% degli edifici del Friuli-Venezia Giulia potrebbero ospitare impianti fotovoltaici, per un totale compreso tra 122.545 e 153.181 edifici. Tuttavia, includendo le chiese, il numero potrebbe aumentare significativamente. Sedran ha sottolineato che il fotovoltaico diventerà sempre più centrale nella vita quotidiana: “Il pannello fotovoltaico sarà l’elettrodomestico bianco del futuro, come la lavatrice negli anni ’50”. Utilizzare anche i tetti delle chiese potrebbe favorire la creazione di comunità energetiche e contrastare la povertà energetica in alcune aree.

L’urgenza di un piano per il capitale umano

Un altro punto critico evidenziato dalla Cisl Fvg riguarda la carenza di personale qualificato per la progettazione e realizzazione degli impianti. “Il Piano prevede la realizzazione di 5.650 impianti fotovoltaici domestici all’anno per 20 anni, ma le attuali risorse umane non sono sufficienti”, ha sottolineato Sedran.
Le aziende pubbliche come E-distribuzione e AcegasApsAmga soffrono già oggi di un numero insufficiente di addetti, aggravato dalla transizione demografica. La Cisl propone un piano straordinario di assunzioni, simile a quello avviato dopo il terremoto del 1976, per affrontare le sfide della transizione energetica e prepararsi alla scadenza delle concessioni nel 2030.

La richiesta di un dialogo sociale

La Cisl Fvg insiste sull’importanza di un dialogo strutturato con la Regione per garantire che il Piano energetico sia davvero inclusivo e attuabile. Coinvolgere le parti sociali, secondo il sindacato, può migliorare la qualità delle decisioni e contribuire a un futuro più sostenibile per il Friuli-Venezia Giulia.

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