L’idroelettrico rappresenta una risorsa fondamentale per il Friuli-Venezia Giulia, una regione che, pur essendo tra le più piovose d’Italia, soffre gravemente il problema della siccità, specialmente nella fascia centrale. La Cisl Fvg, attraverso il suo Dipartimento Internazionale della Flaei, ha sottolineato la necessità di interventi mirati per garantire una riserva idrica sufficiente nei periodi di emergenza.
“I grandi bacini idroelettrici regionali, gestiti da A2A ed Edison, stanno perdendo capacità a causa dell’accumulo di ghiaie,” spiega Luigi Sedran, responsabile del Dipartimento. “Serve un piano stralcio per ripristinare i volumi idrici necessari, a partire dalle criticità evidenziate nel Piano energetico regionale.”
Una proposta concreta: l’invaso sul Fella
Non solo analisi, ma anche proposte operative. La Cisl suggerisce di riprendere uno studio del 1975 realizzato da Enel per la costruzione di un invaso sul torrente Fella, tra Amaro e Moggio Udinese. Questo progetto, interrotto a causa del terremoto del 1976, potrebbe generare una consistente riserva d’acqua per la pianura friulana e installare fino a 136 MW di capacità idroelettrica.
“Un intervento del genere non solo aiuterebbe nella gestione della risorsa idrica, ma contribuirebbe anche alla mitigazione delle piene del Tagliamento, uno dei fiumi più critici della regione,” aggiunge Sedran.
La necessità di investire in manutenzione e personale
Per garantire l’efficacia dell’idroelettrico, la Cisl mette l’accento su un aspetto fondamentale: la manutenzione delle infrastrutture esistenti. “Al momento, i gestori delle reti sembrano più concentrati sugli utili che sui servizi,” accusa Sedran, sottolineando come sia urgente invertire questa tendenza.
Tra le priorità identificate dal sindacato vi sono:
- Incrementare gli organici di A2A ed Edison per migliorare sorveglianza e manutenzione.
- Investire negli accumuli idrici, per ridurre il rischio di scarsità d’acqua.
- Introdurre strategie di efficientamento, che garantiscano un approccio sostenibile alla gestione delle risorse.
Sfide climatiche e nuove opportunità
Il cambiamento climatico sta aggravando le vulnerabilità del Friuli-Venezia Giulia, rendendo il discorso sull’idroelettrico ancora più cruciale. La regione si trova a dover affrontare un paradosso climatico unico: forti precipitazioni stagionali che si alternano a periodi di estrema siccità, complicando la gestione delle risorse idriche.
“Il problema non è solo costruire nuove infrastrutture, ma anche preservare quelle esistenti,” conclude Sedran. Per la Cisl, il futuro passa da un equilibrio tra investimenti in tecnologia, salvaguardia ambientale e valorizzazione del lavoro umano.
Verso un piano energetico più inclusivo
La proposta della Cisl Fvg, con il suo approccio pragmatico e lungimirante, rappresenta un punto di partenza per affrontare le sfide idriche ed energetiche del Friuli-Venezia Giulia. Ora la palla passa alla Regione, chiamata a trasformare queste idee in azioni concrete, per garantire un futuro più sostenibile e resiliente per tutti.
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