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Venanzi: «Le edicole sono il cuore della democrazia e vanno difese»

Il vice sindaco Alessandro Venanzi partecipa alla “Notte delle Edicole”, un’iniziativa a difesa del pluralismo e dell’informazione di qualità

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Alessandro Venanzi all'edicola di via Lionello
Alessandro Venanzi all'edicola di via Lionello

UDINE – Ieri sera, in tutta Italia, si è svolta la “Notte delle Edicole”, un evento di protesta nazionale organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalai Italiani (Si.Na.G.I.). La manifestazione ha visto il coinvolgimento di edicolanti da ogni angolo del Paese, che hanno lasciato accese le insegne dei loro negozi e si sono radunati in specifiche edicole delle rispettive città per sensibilizzare il pubblico e le istituzioni riguardo alla crisi che sta travolgendo la filiera editoriale. Un appuntamento che ha assunto un significato profondo, non solo per gli edicolanti, ma per tutti coloro che ritengono l’informazione e il pluralismo una garanzia imprescindibile per la democrazia.

La partecipazione di Alessandro Venanzi

Anche il vice sindaco, Venanzi, ha preso parte a questa iniziativa, dando il suo sostegno alla causa degli edicolanti. Con la sua presenza, Venanzi ha voluto sottolineare l’importanza simbolica e concreta delle edicole, definendole “luoghi fondamentali per la democrazia e l’informazione di qualità”. Il Vice Sindaco ha evidenziato come le edicole, lontano dall’essere meri punti di vendita, rappresentano “un presidio territoriale fondamentale per il pluralismo e l’accesso all’informazione”, e come la loro presenza sia una garanzia di crescita culturale e di incontro sociale per la comunità.

Le difficoltà del settore e le richieste degli edicolanti

La crisi che ha investito il settore editoriale negli ultimi dieci anni è una realtà che ha avuto impatti devastanti sul mondo delle edicole. Venanzi ha sottolineato le difficoltà che gli edicolanti affrontano quotidianamente, in un contesto che vede una continua riduzione del numero di punti vendita e un’inevitabile perdita di qualità nel servizio offerto ai cittadini. La protesta ha portato alla luce le criticità strutturali della distribuzione locale, che non solo mette in difficoltà gli edicolanti ma anche i lettori, privandoli di un accesso facile e capillare all’informazione.

Le principali richieste sollevate durante la “Notte delle Edicole” riguardano la necessità di un nuovo accordo di filiera, capace di tutelare l’intero sistema editoriale, e la revisione dell’organizzazione della distribuzione locale. Questi interventi sono visti come urgenti per garantire la sopravvivenza delle edicole e, di riflesso, la qualità e l’indipendenza dell’informazione nel nostro Paese.

Il ruolo cruciale delle edicole per il pluralismo informativo

Il Vice Sindaco ha concluso il suo intervento dichiarando il suo pieno supporto alle istanze degli edicolanti. “Non possiamo permettere che questa crisi silenziosa porti alla chiusura di un numero sempre maggiore di edicole”, ha affermato Venanzi, mettendo in luce come le edicole non siano solo delle attività commerciali, ma rappresentino il “cuore pulsante del pluralismo informativo”. Senza di esse, il rischio è che la qualità dell’informazione venga compromessa, con conseguente indebolimento della democrazia stessa. Il Vice Sindaco ha invitato tutti i cittadini a riconoscere l’importanza di difendere questo patrimonio culturale e informativo che è alla base di una comunità consapevole e ben informata.

Un impegno per il futuro: difendere le edicole è difendere la democrazia

In un contesto in cui le nuove forme di comunicazione e distribuzione digitale stanno rapidamente prendendo piede, la difesa delle edicole assume un’importanza ancora maggiore. Venanzi ha sottolineato che la lotta per salvaguardare questi presidi dell’informazione è una battaglia che riguarda tutti: “Siamo tutti chiamati a fare uno sforzo per difendere questo patrimonio unico”. Le edicole, infatti, non sono solo un punto di riferimento per l’informazione locale, ma sono anche uno spazio di incontro e di dibattito che arricchisce la vita civica della città. Non è solo la loro sopravvivenza economica a essere in gioco, ma il futuro del pluralismo e della democrazia.

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