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Mercati contadini e sostenibilità: il contributo di una tesi universitaria

La tesi di Greta Schneider dimostra come i mercati contadini possano ridurre lo spreco alimentare e promuovere la sostenibilità

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Greta Schneider con Vanessa Orlando - tesi Campagna Amica
Greta Schneider con Vanessa Orlando

Ridurre lo spreco alimentare è una sfida globale, ma i risultati di uno studio universitario dimostrano che le soluzioni possono essere trovate a livello locale. La tesi di Greta Schneider, laureata in Scienza e Cultura del Cibo all’Università di Udine, evidenzia il ruolo cruciale della filiera agroalimentare corta nel minimizzare gli scarti, grazie alla collaborazione con Coldiretti Fvg e i mercati di Campagna Amica.

Un’analisi dettagliata su produttori e consumatori

Durante il tirocinio svolto da aprile a luglio, Greta ha elaborato due questionari: uno rivolto ai produttori ortofrutticoli di Campagna Amica e uno ai consumatori del mercato coperto di Udine. I dati raccolti tracciano un quadro positivo: i produttori generano scarti alimentari bassissimi (tra lo 0% e il 24%), prevalentemente nelle fasi di coltivazione e raccolta. Le perdite nella fase di vendita sono invece minime, grazie all’attenzione dei piccoli agricoltori verso la riduzione degli sprechi.

Dal lato dei consumatori, il livello di consapevolezza è notevole: la maggior parte degli intervistati dichiara di gettare cibo «quasi mai» o «meno di una volta a settimana». Meno di un cucchiaio di verdura e un quarto di frutto sono i pochi scarti settimanali. Inoltre, un consumatore su tre non ha gettato nulla nella settimana precedente al sondaggio.

Mercati contadini: un modello sostenibile

Secondo Vanessa Orlando, responsabile di Coldiretti Fvg Campagna Amica, la ricerca conferma che i mercati contadini non solo favoriscono la territorialità e la sostenibilità, ma contribuiscono a creare sistemi alimentari più equi. «La filiera corta è una soluzione efficace per ridurre gli sprechi», afferma.

Questa sostenibilità si riflette anche nella scelta consapevole dei consumatori di sostenere mercati locali e ridurre la propria impronta ambientale.

La tesi premiata con il massimo dei voti

La tesi di Greta Schneider, originaria di Sauris, ha ricevuto il voto massimo di 110 e lode e rappresenta un punto di partenza per ulteriori approfondimenti. Non è la sola ad aver lavorato sul tema: anche Ilaria Panichi, tirocinante presso Coldiretti, sta studiando i mercati Campagna Amica sotto il profilo antropologico, analizzando il rapporto tra età e consapevolezza alimentare.

Un esempio virtuoso per il futuro

Questo studio sottolinea come i mercati locali possano diventare un modello di sostenibilità replicabile. L’approccio basato sulla filiera corta dimostra che la lotta agli sprechi può essere vinta, creando benefici economici e ambientali sia per i produttori che per i consumatori.

L’esperienza di Greta Schneider non è solo una tesi universitaria, ma un progetto che dà speranza per un futuro alimentare più giusto e responsabile.

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