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Trieste si mobilita: stop alla chiusura degli uffici postali

Il Consiglio comunale di Trieste approva all’unanimità una mozione per fermare la chiusura degli uffici postali

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Poste Italiane
Poste Italiane ( © Depositphotos)

Il Consiglio comunale di Trieste ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal consigliere Luca Salvati per contrastare il continuo ridimensionamento degli uffici postali sul territorio. Questa decisione arriva dopo la definitiva chiusura, lo scorso settembre, degli uffici di via Combi e via Carmelitani, un duro colpo per i residenti delle zone interessate.

Un problema che tocca tutta la regione

Salvati ha sottolineato che il problema dei tagli agli uffici postali non riguarda solo Trieste, ma colpisce l’intero Friuli-Venezia Giulia, specialmente le aree più disagiate. “Trieste può diventare un esempio per l’intera Regione”, ha dichiarato il consigliere, evidenziando la necessità di un’azione congiunta per proteggere questo servizio pubblico essenziale.

Il ruolo delle istituzioni locali e nazionali

La mozione approvata impegna il sindaco di Trieste a coinvolgere tutti i livelli istituzionali, partendo dal rappresentante del Governo italiano che siede sia al Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista di maggioranza di Poste Italiane, sia nella Giunta comunale. Sono inoltre chiamati in causa la Giunta Regionale, i parlamentari del territorio e ogni altro ente che possa contribuire a fermare questa tendenza.

Un appello bipartisan per un servizio essenziale

Per Salvati, è fondamentale un’azione trasversale: “Se vogliamo ottenere risultati concreti, dobbiamo superare le divisioni politiche e riaffermare l’importanza degli uffici postali, soprattutto per le fasce più deboli come gli anziani e per le aree interne e montane”.

La privatizzazione sotto accusa

Un altro punto critico riguarda il processo di privatizzazione di Poste Italiane. Salvati ha espresso preoccupazione per le conseguenze che queste scelte hanno sui cittadini: “La privatizzazione di società comunque controllate dallo Stato non può avvenire a scapito della popolazione. Il servizio postale è un diritto, non un lusso”.

Trieste come apripista per il FVG

Con l’approvazione della mozione, Trieste si candida a diventare un modello per la difesa degli uffici postali. “Serve un’azione decisa che parta dal nostro territorio e coinvolga tutta la Regione”, ha concluso Salvati. L’obiettivo è chiaro: fermare la progressiva desertificazione di un servizio cruciale per la comunità.

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