Trieste
Accessibilità a 360°: il Teatro Miela si rinnova per sordi e ipovedenti
Dai percorsi tattili al sistema LETIsmart: al Teatro Miela nasce un’esperienza culturale davvero per tutti
Questa mattina, presso il Teatro Miela di Trieste, è stato presentato un progetto innovativo che punta a garantire piena fruibilità e godimento degli spettacoli a persone sorde, ipovedenti e non vedenti. L’incontro ha visto la presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali, Massimo Tognolli, in rappresentanza del Comune di Trieste, affiancato dal presidente di Bonawentura, Enzo D’Antona, dal direttore artistico del Teatro Miela, Massimo Navone, e dalla curatrice e coordinatrice del progetto, Ana Laura Pascale. La presentazione è stata resa ancora più inclusiva grazie alla traduzione simultanea nella lingua italiana dei segni (Lis), affidata all’interprete Irene Colavito.
Cultura come linguaggio universale
Nel suo intervento, l’assessore Tognolli ha sottolineato quanto la cultura possa superare le barriere più ostili: «Un passo di danza, una musica, un dipinto esprimono un linguaggio universale, più incisivo di tante parole. Il Teatro Miela dimostra come si possa favorire la piena inclusione culturale attraverso progetti all’avanguardia e sensibili alle diverse esigenze». L’esponente dell’amministrazione triestina ha inoltre ricordato il ruolo chiave del Comune nel promuovere la cultura come strumento di crescita e solidarietà sociale, senza trascurare le necessità di oltre 100 mila persone che vivono situazioni di fragilità.
Tecnologie innovative per l’udito
La principale novità introdotta dal Teatro Miela è l’installazione di un sistema di amplificazione a induzione magnetica (hearing-loop), in grado di migliorare l’esperienza acustica delle persone con sordità che utilizzano protesi acustiche o impianti cocleari. Grazie a questa innovazione, non è più necessario indossare apparecchi aggiuntivi o cuffie, ottenendo un suono limpido, senza disturbi di fondo e calibrato sulle esigenze personali. Questa soluzione mette a disposizione degli spettatori con difficoltà uditive una qualità sonora di livello superiore, garantendo un coinvolgimento completo durante lo spettacolo.
Percorsi tattili per ipovedenti e non vedenti
L’accessibilità non si limita però all’ascolto: il progetto prevede anche strumenti dedicati a persone non vedenti e ipovedenti, come pavimentazioni e mappe tattili, che facilitano l’orientamento e la comprensione degli spazi. Questi percorsi tattili, integrati nel foyer e nelle aree del teatro, consentono di muoversi in autonomia, rendendo più semplice la ricerca di posti a sedere, toilette e punti informativi.
La guida intelligente del sistema LETIsmart
Uno dei fiori all’occhiello di questo progetto è l’introduzione del sistema LETIsmart, una tecnologia già presente a Trieste in semafori e fermate degli autobus. Integrato nel bastone bianco, LETIsmart fornisce indicazioni audio su percorsi, distanze, punti di interesse e servizi, permettendo alle persone con disabilità visiva di raggiungere il proprio obiettivo senza bisogno di assistenza esterna. Questa soluzione è un esempio concreto di come la tecnologia possa trasformarsi in un efficace strumento di emancipazione.
Barriere architettoniche abbattute
Il Teatro Miela ha inoltre investito per garantire percorsi privi di barriere architettoniche, puntando a diventare una delle prime strutture culturali di Trieste a garantire una piena accessibilità. L’obiettivo è favorire l’inclusione sociale e culturale, offrendo un luogo dove tutti possano sentirsi a proprio agio e accedere con semplicità ai servizi disponibili.
Un progetto in linea con i diritti internazionali
L’iniziativa nasce nel solco della Convenzione Onu sui diritti delle Persone con Disabilità del 2006, ratificata in Italia nel 2009, secondo cui ogni individuo ha diritto a una vita indipendente e all’autonomia piena. Il finanziamento regionale del Friuli Venezia Giulia ha permesso di avviare gli interventi di manutenzione ordinaria e miglioramento funzionale, rendendo il Teatro Miela un esempio virtuoso di integrazione tra tecnologia, cultura e diritti umani.
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