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Pordenone

“Più di 100 note”: un concerto per abbattere i muri dell’esclusione

La musica entra in carcere e diventa ponte di inclusione, valorizzando talenti e promuovendo benessere tra i detenuti

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Uomo in prigione
Uomo in prigione ( © Depositphotos)

Il progetto “Più di 100 note” nasce dal desiderio di trasformare la musica in un mezzo di inclusione, dialogo e benessere all’interno della Casa Circondariale di Pordenone. Realizzato grazie alla collaborazione tra la Direzione dell’istituto, il Distretto Sanitario Noncello, il Dipartimento Dipendenze Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale e la Cooperativa Sociale ITACA, l’iniziativa mira a creare un clima di socialità e rispetto reciproco all’interno di un contesto delicato, in cui ogni segnale di apertura può fare la differenza.

Il valore di un laboratorio musicale condiviso

Al cuore del progetto si colloca un laboratorio musicale articolato in 12 incontri, durante i quali 15 detenuti hanno potuto immergersi nel mondo dei suoni, delle melodie e del lavoro di squadra. L’intervento di due educatori con competenze specifiche in ambito musicale ha reso possibile un percorso formativo completo: non solo esercizi di pratica strumentale, ma anche la cura e la gestione dell’equipaggiamento tecnico, montando e cablando gli strumenti con precisione e dedizione. Questa responsabilità condivisa, resa possibile grazie al finanziamento del Ministero della Giustizia, ha permesso di acquistare strumenti di qualità che rimarranno patrimonio della struttura, disponibili per futuri progetti.

Un’armonia che supera le differenze

Uno degli aspetti più significativi dell’esperienza è stato l’incontro tra persone con gusti musicali, esperienze e capacità molto diverse, ma accomunate dalla voglia di esprimersi e apprendere. La musica, linguaggio universale, ha favorito un clima di solidarietà e comprensione, in cui chi era più esperto ha sostenuto chi muoveva i primi passi sul pentagramma. Questo scambio ha generato un rafforzamento dei legami interni al gruppo, dimostrando che anche dietro le sbarre è possibile valorizzare le differenze, trasformandole in risorsa.

Dall’individuo al gruppo: un nuovo modo di prendersi cura di sé e degli altri

“Più di 100 note” non è solo un percorso ricreativo, ma un vero e proprio intervento a carattere educativo e sociale, mirato a promuovere un benessere più ampio. La musica, infatti, è stata utilizzata come strumento per lavorare sulla salute mentale, sull’autostima e sul senso di responsabilità. I partecipanti hanno imparato a collaborare, a rispettare tempi e ruoli, e a vedere nel proprio impegno un investimento sul futuro. Così facendo, l’iniziativa ha inteso migliorare la capacità di prendersi cura di sé e degli altri, sviluppando empatia, attenzione ai bisogni comuni e un più profondo rispetto reciproco.

Il concerto: un momento di condivisione e riconoscimento

Il punto culminante del progetto sarà un concerto organizzato per il 18 dicembre alle ore 16.00, all’interno della Casa Circondariale. Un evento che vedrà i detenuti impegnati come protagonisti sul palco, di fronte alla Direzione, agli operatori dell’ASFO, alle equipe della cooperazione sociale e ai Servizi Sociali. Sarà l’occasione per condividere i risultati di queste settimane di lavoro, mostrando come l’impegno, la costanza e il coinvolgimento emotivo possano dare vita a un’esperienza straordinaria, capace di generare emozioni positive in tutti i presenti.

Guardando al domani con fiducia

L’auspicio è che “Più di 100 note” diventi un esempio di intervento sostenibile nel tempo, un modello ripetibile per promuovere crescita personale, benessere psicofisico e nuove competenze all’interno di strutture detentive. La musica si conferma, così, un linguaggio potente e universale, in grado di abbattere barriere, ridare speranza e contribuire a quella forma di inclusione sociale che non conosce confini. A Pordenone, tra le mura del carcere, si è dimostrato che anche un semplice accordo può aprire la strada a un cambiamento reale, toccando corde profonde dell’animo umano.

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