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Economia & Lavoro

Lavoro in FVG: calano i contratti stabili, crescono i servizi e il turismo

Il mercato del lavoro in Friuli-Venezia Giulia cresce a ritmo ridotto: crisi nell’industria, bene turismo e servizi

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Lavoratori - Lavoro FVG
Lavoratori ( © Depositphotos)

Il mercato del lavoro in Friuli-Venezia Giulia cresce, ma a un ritmo più lento rispetto al 2023. Secondo il report dell’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, tra gennaio e ottobre 2024, le assunzioni, al netto delle cessazioni, sono aumentate di 29.371 posizioni, rispetto alle 31.610 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Questa frenata è dovuta principalmente all’aumento delle cessazioni (+5%), mentre le assunzioni segnano solo un timido +1%. Le dimissioni volontarie, seppur ancora elevate, sono calate di poco più dell’1%, e sono soprattutto i giovani uomini under 30 a decidere di lasciare il posto di lavoro.

🏭 Crisi dell’industria e calo nelle costruzioni

Il settore industriale è in difficoltà: le posizioni di lavoro sono calate di ben 6,6%. Particolarmente preoccupante è il calo nel comparto della fabbricazione di apparecchi meccanici ed elettrici (-20%). Tuttavia, alcuni comparti resistono e mostrano segnali positivi: l’industria alimentare cresce del +10%, mentre il settore della carta e stampa registra un incremento del +23,7%.

Anche il settore delle costruzioni non è esente dalla contrazione, con un calo del -3,8% nelle assunzioni.

🛎️ I servizi trainano la crescita occupazionale

In controtendenza rispetto all’industria, i servizi sono in espansione. Le assunzioni nei servizi sono cresciute del 2,6%. Particolarmente rilevanti gli aumenti nel settore turistico (+11,6%) e nel lavoro domestico (+15%).

Un segnale incoraggiante arriva dal mese di ottobre, che ha visto un boom di assunzioni a tempo indeterminato (+10%) trainato dal settore terziario. In particolare, spiccano i nuovi posti fissi nei settori della sanità, pulizia, trasporto e magazzinaggio.

📈 Contratti: stabile in calo, cresce il termine

Un altro dato rilevante è la contrazione dei contratti a tempo indeterminato, che segnano un -5%. Al contrario, le assunzioni a tempo determinato sono aumentate del +4,8%. Questo trend riflette una prudenza delle imprese, che dopo il periodo di crescita post-pandemica sembrano consolidare gli organici esistenti, aspettando una ripresa più solida del Pil regionale.

🗣️ Le sfide future secondo l’Osservatorio

Il responsabile dell’Osservatorio regionale, Carlos Corvino, ha sottolineato che nei prossimi anni sarà cruciale affrontare le sfide dell’invecchiamento demografico e della tecnologia. I pensionamenti potrebbero causare una carenza di lavoratori, mentre le nuove tecnologie potrebbero portare alla distruzione di posti di lavoro o a una riduzione delle ore lavorate.

“La combinazione di questi fattori richiederà un’azione sistematica per mantenere equilibrato il mercato del lavoro regionale”, conclude Corvino.

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