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Cronaca & Attualità

Carcere di Trieste, la rinascita passa dallo sport grazie al progetto ‘Mai soli’

Nel carcere di Trieste partirà “Mai soli”, progetto di Trieste Atletica per formare detenuti come istruttori di atletica. Un’opportunità per diffondere valori sportivi, inclusione e nuove prospettive di vita, sostenuta dalla Regione FVG

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L’assessore Pierpaolo Roberti con i promotori del progetto "Mai soli"
L’assessore Pierpaolo Roberti con i promotori del progetto "Mai soli"

All’interno della Casa circondariale di Trieste, a partire dal prossimo gennaio, prenderà il via il progetto “Mai soli”, un’iniziativa voluta da Trieste Atletica Aps e sostenuta dalla Regione Friuli-Venezia Giulia. L’obiettivo è portare i valori dello sport all’interno del penitenziario, offrendo alle persone detenute un percorso formativo e di crescita personale.

Un progetto inclusivo per una nuova prospettiva di vita

“Mai soli” nasce dalla convinzione che lo sport possa rappresentare un ponte verso l’inclusione sociale, aiutando chi sta scontando una pena a migliorare la propria autostima e ad acquisire strumenti utili per ricostruire la propria vita una volta riconquistata la libertà. Non si tratta solo di pratica sportiva, ma di un vero percorso formativo che, alla fine, consentirà ai partecipanti di diventare istruttori/tecnici di atletica giovanile, creando così un’opportunità concreta per un futuro reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo.

Un momento della presentazione che si è tenuta all'interno della Casa circondariale di Trieste

Un momento della presentazione che si è tenuta all’interno della Casa circondariale di Trieste

L’impegno di Trieste Atletica e il riconoscimento nazionale

Il progetto ha preso forma grazie alla vittoria di Trieste Atletica Aps nell’avviso pubblico nazionale “Sport di tutti – carceri”, promosso da Sport e Salute Spa e dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Questo importante riconoscimento testimonia la qualità del lavoro dell’associazione sportiva dilettantistica, da sempre attenta ai temi dell’inclusione e del sociale.

Il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia

Durante la presentazione del progetto a Trieste, l’assessore regionale alle Autonomie locali e sicurezza Pierpaolo Roberti ha sottolineato la valenza sociale dell’iniziativa, rimarcando l’importanza di portare i valori sportivi nel contesto carcerario. Roberti ha elogiato il ruolo di Trieste Atletica e il lavoro svolto dalla Polizia penitenziaria, grazie al quale sarà possibile avviare il progetto in totale sicurezza e con la massima professionalità.

Dal campo alla vita: un investimento sul futuro

La fase iniziale del progetto “Mai soli” si svolgerà in aula, per poi proseguire in spazi idonei all’attività fisica. Alla conclusione di questo percorso, i partecipanti potranno organizzare eventi sportivi, prendere parte a competizioni e dare un contributo concreto allo sviluppo del movimento atletico nel territorio. Un investimento, dunque, che non ha semplicemente un ritorno sportivo, ma che si tramuta in un beneficio per l’intera comunità del Friuli-Venezia Giulia.

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