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Il poker e le sue varianti più strane: le conosci tutte?

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Giochi di carte
Giochi di carte (© Depositphotos)

Il poker è senza dubbio uno degli sport della mente più praticati a ogni latitudine e, forte di una storia lunghissima e di un grande prestigio, è stato uno dei traini della rivoluzione dell’intrattenimento digitale degli ultimi anni. Non per niente, anche se non ci abbiamo mai giocato, ne conosciamo tutti, più o meno, le regole di base. Almeno nelle due varianti più giocate al mondo: il poker a 5 carte, o “all’italiana”, e il Texas Hold’em. In realtà, come scopriremo tra poche righe, di varianti ne esistono molte di più e alcune di esse sono davvero molto particolari.

Una delle più interessanti è il Black Mariah, detto anche Low Chicago. La prima particolarità di questa variante è lo scopo del gioco. In questa versione il valore dei punti poker è invertito e il giocatore che si ritrova in mano la carta di picche più bassa vince la metà del piatto disponibile. In pratica un gioco in cui contano meno tattica, bluff e strategia e più il caso, anche se può essere fatto rientrare, come svolgimento complessivo, nel gruppo dei più famosi Seven Card Stud.

Ha invece pochi punti di contatto con il poker tradizionale il Vanunu, variante con cui si è fatto le ossa un campione assoluto come Daniel Negreanu. Mix tra poker e gioco di società, il Vanunu inizia con i giocatori che ricevono sette carte coperte. Da qui iniziano a girarle e a puntare finché non ne rimangono due coperte.   Successivamente inizia un’asta in cui i partecipanti possono acquistare a cifre prestabilite altre carte coperte o scoperte per poi dichiarare a quale tipo di punteggio stanno mirando. Un po’ come avviene per il nostro mercante in fiera. Vince chi rispetta la dichiarazione fatta.

Riuscito mix tra due grandi classici come il Texas Hold’em e l’Omaha (probabilmente la terza variante di poker più giocata al mondo), l’Irish Poker è uno dei giochi più in voga in questo momento. Si parte con quattro carte e le puntate procedono in maniera tradizionale fino al pre-flop. Da qui i giocatori devono scartarne due e proseguire come se fosse una normale partita di Hold’em. Gli scarti obbligatori creano una notevole imprevedibilità e, nella maggior parte dei casi, grandi rimpianti per i giocatori.

All’inizio dello scorso millennio, il poker visse un momento d’oro che lo portò nelle case e negli schermi televisivi di milioni di persone. Un periodo in cui nacquero nuove varianti che oggi sembrano finite nel dimenticatoio.

In questo gruppo rientra, ad esempio, il Tequila Poker, nato nell’ormai lontano 2005 nell’Hard Rock Casinò di Las Vegas. Stiamo parlando di un gioco che mette insieme la versione Five Card Draw e il blackjack e in cui i giocatori iniziano la mano con quattro carte coperte e una puntata ante. Da qui le strade si dividono. É possibile effettuare una puntata collaterale a scelta tra Tequila Poker e High Tequila. La prima da accesso ad altre due carte private e instrada il gioco verso il Five Card Draw. La seconda da accesso a una carta privata e trasforma l’obiettivo nel realizzare il punteggio più alto possibile sommando i valori delle carte (come nel blackjack, appunto).

Decisamente particolare, invece, il funzionamento del Cincinnati Poker. In questa variante al giocatore spettano cinque carte coperte e altre cinque vengono messe al centro del tavolo. Queste ultime vengono scoperte una alla volta e “chiamano” un giro di puntate. Vince chi riesce a ottenere il punteggio migliore usando le carte scoperte sul tavolo e una qualsiasi delle proprie.

Non è, invece, una variante del poker, bensì un mix di giochi diversi il famoso H.o.r.s.e., disciplina particolarmente amata dai professionisti delle carte. Chi gioca a H.o.r.s.e. deve infatti cimentarsi in una partita di Hold’em, in una di Omaha, in una di Razz, in una di Stud e in una di Eight or Better. Vince chi riesce a ottenere il successo in più discipline possibile. E ne esistono versioni estese anche a otto o dieci giochi.

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