Cronaca & Attualità
Freddo in classe: studenti triestini “congelati” dal sistema scolastico
Aule ghiacciate e solai pericolanti: gli studenti triestini lanciano l’allarme chiedendo garanzie per sicurezza e riscaldamento
TRIESTE – Dopo il recente crollo del soffitto in un’aula del Liceo Petrarca, un’altra emergenza colpisce le scuole triestine: alcune classi del Liceo Carducci-Dante devono fare lezione con soli 15 gradi. Il freddo intenso è stato rilevato al rientro dalle vacanze natalizie, come denunciato dalla Rete degli studenti medi. “Le temperature scendono ben al di sotto dei 17 gradi consentiti – spiegano i rappresentanti – e la situazione è diventata insostenibile”.
La “soluzione”: coprirsi di più
Di fronte alle proteste, la risposta ricevuta è stata sorprendentemente semplice: “coprirsi meglio”. Gli studenti giudicano questa indicazione una palese ammissione di inefficienza: “Se dobbiamo indossare giacconi e sciarpe per studiare, il diritto allo studio non è tutelato. E non si può risolvere tutto con un maglione in più”.
Quattro aule non a norma
Stando a quanto riferito dalla Rete, ben quattro aule sarebbero state giudicate “non a norma” durante le vacanze. Per arginare il problema, alcune classi sono state trasferite nell’aula magna, ma le temperature sono rimaste attorno ai 15 gradi. “Sembra quasi che gli edifici scolastici non siano pronti ad affrontare l’inverno – denunciano i ragazzi – e tutto ciò dopo il crollo del soffitto in un altro liceo. Serve un intervento immediato”.
Un sistema che non funziona
“Non basta coprirsi – continua la nota della Rete –, è un chiaro sintomo di come l’istruzione venga messa in secondo piano”. Gli studenti fanno appello agli enti competenti: “Chiediamo che la scuola riceva i finanziamenti necessari per manutenzione e riscaldamento, perché la priorità deve essere quella di garantire la sicurezza e un ambiente di studio dignitoso”.
Appello alle istituzioni
Il freddo nelle aule del Liceo Carducci-Dante è diventato un caso simbolo di un problema più ampio, che coinvolge diverse strutture scolastiche in Friuli-Venezia Giulia. “Attendiamo interventi urgenti, prima che questa situazione diventi la normalità”, concludono gli studenti, che auspicano un dialogo diretto con dirigenti e amministrazioni per trovare soluzioni durature.
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