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Passo Tanamea: escursionista disperso ritrovato vivo nella notte

Drammatico salvataggio a Passo Tanamea: un escursionista disperso è stato ritrovato vivo in un canalone, dopo un’operazione notturna complessa

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Elicottero soccorso alpino - escursionista disperso
Elicottero soccorso alpino ( © Depositphotos)

Una serata drammatica quella di venerdì 17 gennaio, quando un uomo di 40 anni, residente a Reana del Rojale, è stato dichiarato disperso nella zona di Passo Tanamea, nel comune di Lusevera. L’uomo, che si era avventurato per un’escursione tra Passo Tanamea e l’anello del Monte Maggiore, non ha fatto ritorno a casa, facendo scattare l’allarme da parte della fidanzata intorno alle 19:30. Non raggiungibile telefonicamente, si è temuto il peggio.

Un imponente dispiegamento di forze

Per le operazioni di ricerca sono stati coinvolti una trentina di soccorritori, tra Vigili del Fuoco e personale del Soccorso Alpino, supportati da tecnici specializzati su neve e ghiaccio dei comandi di Udine, Pordenone, Trieste e Belluno. Droni delle direzioni regionali del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto hanno fornito supporto aereo, mentre un’unità cinofila è stata impiegata per esplorare le aree più impervie.

Il ritrovamento: un punto di svolta

Dopo circa due ore di intense ricerche, i soccorritori hanno individuato un punto di possibile scivolamento. Una squadra mista di nove persone si è calata in un’area particolarmente scoscesa, riuscendo infine a localizzare l’uomo dopo una discesa di 200 metri. Ferito ma cosciente, il 40enne è stato trovato sul fondo di un canalone, con evidenti traumi e fratture.

Un salvataggio notturno complesso

Vista l’impossibilità di eseguire un recupero notturno standard, è stato richiesto l’intervento di un elicottero dell’Aeronautica Militare, dotato di visori notturni e sensori speciali, decollato dalla base di Cervia. Nel frattempo, i soccorritori hanno messo in sicurezza l’area e stabilizzato il ferito. L’uomo è stato successivamente trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.

Le condizioni dell’uomo

Al momento non ci sono aggiornamenti ufficiali sullo stato di salute del 40enne, ma il suo ritrovamento vivo rappresenta un lieto fine per un’operazione che avrebbe potuto concludersi in tragedia.

La macchina dei soccorsi: un esempio di efficienza

Questo episodio mette in luce l’efficacia della collaborazione tra diverse unità di soccorso, l’importanza della tecnologia come i droni e la professionalità di chi, ogni giorno, si mette al servizio della comunità. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile il salvataggio.

Un dramma a lieto fine che ricorda l’importanza della prudenza e della preparazione in montagna, specialmente in inverno.

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