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Economia & Lavoro

Il 55% delle aziende del FVG non trova lavoratori qualificati

Entro il 2028 il Friuli-Venezia Giulia dovrà affrontare un’emergenza lavorativa: quasi 70mila pensionamenti e difficoltà nel trovare nuovi talenti

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Colloquio di lavoro
Colloquio di lavoro ( © Depositphotos)

Entro il 2028 quasi 70mila lavoratori del Friuli-Venezia Giulia andranno in pensione, lasciando un vuoto significativo nel mercato del lavoro regionale. Questo dato, riportato dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre, evidenzia una sfida cruciale: il 55% delle aziende locali non riesce a trovare il personale che cerca, compromettendo la continuità produttiva.

Pensionamenti e nuove assunzioni: una difficile equazione

Le imprese del territorio hanno dichiarato l’intenzione di assumere circa 27.500 lavoratori nei prossimi tre mesi, con 7.500 contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, la mancanza di candidati qualificati o di persone con le competenze necessarie rappresenta un ostacolo enorme. La domanda supera l’offerta, e le difficoltà di reperimento non riguardano solo ruoli specializzati, ma anche posizioni di base.

Una sfida nazionale, ma Friuli-Venezia Giulia tra le regioni più colpite

Secondo l’indagine Unioncamere/Ministero del Lavoro, il Friuli-Venezia Giulia è al terzo posto tra le regioni italiane con maggiori difficoltà nel reperimento di personale, ex aequo con il Veneto. Solo Umbria e Marche vivono situazioni più critiche. Questa classifica riflette non solo problematiche locali, ma anche tendenze nazionali legate al rallentamento economico e al cambiamento demografico.

Cassa integrazione in aumento: segnali di rallentamento economico

A complicare ulteriormente il quadro, l’economia regionale ha subito un rallentamento negli ultimi sei mesi. I dati INPS rivelano che nei primi nove mesi del 2024 le ore di CIG totale autorizzate in Friuli-Venezia Giulia sono aumentate del 14,1% rispetto al 2023. Questo incremento segnala un’instabilità del mercato del lavoro e aggiunge pressione su aziende già in difficoltà.

Una sfida decennale: coprire i posti vacanti

Per la CGIA di Mestre, la vera sfida del prossimo decennio non sarà tanto la reintegrazione di chi ha perso il lavoro, ma la copertura dei posti vacanti. Le soluzioni richiedono uno sforzo congiunto tra istituzioni, imprese e sistemi di formazione per colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro.

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