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Eventi & Cultura

Shoah, la memoria incisa nel selciato: posa di 18 pietre d’inciampo a Trieste

A Trieste sono state posate nuove pietre d’inciampo in ricordo delle vittime ebree della Shoah. Il governatore Fedriga sottolinea il valore della memoria e l’impegno contro l’antisemitismo, coinvolgendo istituzioni e studenti

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Il governatore Massimiliano Fedriga alla posa della pietra d'inciampo in corso Italia 12 a Trieste
Il governatore Massimiliano Fedriga alla posa della pietra d'inciampo in corso Italia 12 a Trieste

TRIESTE – In corso Italia 12, sono state posate nuove pietre d’inciampo in ricordo delle vittime ebree perseguitate dal nazifascismo. L’iniziativa, che porta il totale a 131 installazioni in città, ha visto la partecipazione di autorità, studenti e membri della Comunità ebraica. Il governatore Massimiliano Fedriga ha sottolineato la doppia valenza dell’evento: da un lato il dovere di ricordare la Shoah, dall’altro l’importanza di tramandare alle giovani generazioni il rifiuto di ogni forma di discriminazione e antisemitismo.

Il significato delle pietre d’inciampo

Le stolpersteine, ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig, sono piccoli blocchi di ottone inseriti nel selciato di fronte alle ultime abitazioni delle vittime dell’Olocausto. Su ciascuna pietra è inciso il nome di chi fu deportato nei campi di concentramento: un monito silenzioso, ma potente, contro l’oblio. Questo gesto simbolico trasforma ogni passante in un testimone della tragedia, spronandolo a riflettere sulle conseguenze dell’odio e dell’indifferenza.

L’impegno delle istituzioni

Durante la cerimonia, il governatore Fedriga ha ribadito la necessità di contrastare con fermezza i nuovi episodi di antisemitismo che purtroppo si registrano a livello europeo. Ha ricordato come, spesso, i linguaggi dell’odio si nascondano anche nella comunicazione quotidiana, invitando a prendere posizione con forza e senza ambiguità a favore di Israele e delle comunità ebraiche. A sottolineare l’importanza di questo impegno, hanno preso la parola anche rappresentanti delle istituzioni locali, come la vicesindaco di Trieste Serena Tonel.

I luoghi della memoria

Oltre a corso Italia 12, dove sono state deposte le pietre in memoria di Rosa Elia Baruch ed Enrichetta Baruch Polacco, la posa prosegue in diverse vie della città: via Beccaria 6, via Marconi 16, via Severi 7, via Besenghi 33, via Principe di Montfort 4 e via Madonna del Mare 2. Questi luoghi diventano così tappe di un percorso di memoria diffuso, che coinvolge l’intero tessuto urbano triestino.

L’iniziativa e la Comunità ebraica

Alla cerimonia inaugurale ha partecipato anche Alessandro Salonichio, presidente della Comunità ebraica di Trieste, che ha ricordato come questa sia l’ottava edizione della posa delle pietre d’inciampo. Nel corso dell’evento è intervenuto anche il capo della Comunità ebraica di Trieste Eliahu Alexander Meloni e un bisnipote delle vittime, dando una testimonianza personale dal profondo significato. Due studenti del Liceo classico linguistico Francesco Petrarca hanno inoltre illustrato il loro coinvolgimento nel progetto, segno di una sinergia costruttiva tra istituzioni scolastiche e comunità.

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