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Fisioterapisti Fvg: no all’obbligo di controllo fisiatrico

L’Ordine dei fisioterapisti del Fvg si oppone al doppio passaggio prescrittivo: un meccanismo che rischia di rallentare le cure e aumentare i costi

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Simone Milocco
Simone Milocco

L’Ordine dei fisioterapisti del Friuli-Venezia Giulia ha espresso forti perplessità riguardo al nuovo nomenclatore regionale per le prestazioni riabilitative. In particolare, l’introduzione di un doppio passaggio prescrittivo ha suscitato grande preoccupazione tra i professionisti del settore. «Questo meccanismo rischia di generare inutili costi e ritardi nell’accesso alle cure», ha dichiarato il vicepresidente dell’Ordine, Simone Milocco.

Doppio controllo: costi maggiori e tempi più lunghi

Uno dei punti più critici riguarda la proposta di obbligare i pazienti a sottoporsi prima a una prescrizione ortopedica e successivamente a un controllo fisiatrico. Secondo l’Ordine, questo sistema sarebbe non solo inefficiente, ma anche contrario alla centralità del cittadino nel percorso di cura. «È inaccettabile continuare a proporre soluzioni che sviliscono il ruolo dei fisioterapisti, responsabili diretti del percorso riabilitativo», ha sottolineato Milocco.

Segnalazioni dai professionisti: impatto negativo sui pazienti

Numerose segnalazioni da parte dei fisioterapisti sul territorio confermano che queste criticità rischiano di compromettere la qualità del servizio. Ritardi nelle cure, aumento delle spese sanitarie e un possibile sovraccarico del sistema sanitario sono solo alcune delle conseguenze ipotizzate.

L’impegno dell’Ordine per un dialogo costruttivo

L’Ordine dei fisioterapisti del Fvg si è detto pronto a collaborare attivamente con la Regione. «Siamo disponibili a lavorare per individuare soluzioni condivise che possano tutelare sia i professionisti sia i pazienti», ha spiegato Milocco. L’obiettivo è garantire che le nuove normative siano orientate alla qualità delle cure e alla semplificazione dei percorsi assistenziali.

Incontro con l’assessore Riccardi: verso una soluzione condivisa

L’Ordine ha richiesto un incontro con l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, per discutere queste problematiche. La speranza è quella di avviare un confronto costruttivo che possa portare a una revisione delle criticità del nomenclatore. «Il nostro impegno è rivolto a migliorare la vita dei cittadini e dei professionisti, evitando soluzioni che aggravino il sistema», ha concluso il vicepresidente.

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