Eventi & Cultura
Archeologia urbana, la monografia che svela il passato di Udine
La nuova monografia “Archeologia urbana a Udine” ripercorre tremila anni di storia e getta basi solide per la candidatura Unesco dei siti protostorici friulani. Un contributo corale che valorizza il patrimonio e guarda al futuro
La nuova monografia sull’archeologia urbana udinese illumina oltre trent’anni di ricerca e racconta tremila anni di storia, dalle prime testimonianze abitative fino alla fisionomia attuale della città. Il volume, intitolato “Archeologia urbana a Udine”, vuole essere un punto di riferimento per studiosi e appassionati, offrendo uno sguardo inedito sulle trasformazioni del tessuto urbano.
L’importanza della ricerca archeologica
I risultati racchiusi in questa pubblicazione sono frutto di un progetto corale, che unisce il lavoro di oltre venti esperti appartenenti a diverse istituzioni. Un approccio multidisciplinare che, analizzando reperti e documenti, getta luce su aspetti inediti di Udine e del centro storico. La ricerca copre un arco temporale ampio: dalla Protostoria fino al Rinascimento.
La prospettiva di un futuro patrimonio Unesco
Secondo il vicegovernatore del Friuli-Venezia Giulia con delega alla Cultura, Mario Anzil, questa monografia rappresenta una solida base scientifica su cui poggia la candidatura Unesco della rete dei siti protostorici locali, incluso il Colle del Castello di Udine. L’obiettivo è consolidare il progetto “Il colle del Castello di Udine e la rete dei tumuli e dei castellieri friulani”, che coinvolge ben 18 Comuni. A sostegno di tale candidatura, la Regione ha già erogato un contributo di 60mila euro al Comune di Udine.
Un territorio ancora da valorizzare
Tra tumuli e castellieri, il Friuli conserva numerose testimonianze di grande rilievo archeologico, ma ancora poco conosciute e valorizzate. La rete plurale di siti documentata nel progetto e nella monografia offre una mappa preziosa per futuri studi e iniziative di promozione culturale. L’opera, pubblicata con il sostegno del Museo Friulano di Storia Naturale, sottolinea l’importanza di continuare le ricerche sul territorio per dare risalto a un patrimonio spesso nascosto.
Il contributo degli esperti
All’evento di presentazione ha preso parte anche Mark Pearce, archeologo e docente all’Università di Nottingham, che ha offerto una prospettiva internazionale sulle scoperte di Udine. Il volume – oltre 400 pagine a colori di grande formato – raccoglie i contributi di archeologi, storici e altri specialisti, confermando l’elevato valore scientifico e culturale di questo lavoro collettivo.
Uno strumento per conoscere il passato e progettare il futuro
La pubblicazione “Archeologia urbana a Udine” non si limita a raccontare il passato, ma propone un’interpretazione complessiva che può guidare la pianificazione urbana e la tutela del patrimonio culturale. Come evidenziato da Anzil, conoscere le proprie radici è fondamentale per affrontare con consapevolezza gli sviluppi futuri. La speranza è che il lavoro svolto diventi un punto di partenza per nuove ricerche e ulteriori progetti di valorizzazione territoriale.
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