Eventi & Cultura
Gioiello De Martiis: star bene attraverso il bello!
Visita ad una delle collezioni di pittura contemporanea più prestigiose del FVG nella splendida cornice di Palazzo de Nordis. Toulouse Lautrec, Appel, Pignon, Guidi, Vedova tra gli altri e fino al 30 marzo i fantocci futuristi di Maria Signorelli
CIVIDALE DEL FRIULI – Avete degli amici che passano per il Friuli Venezia-Giulia ed hanno una mezza giornata libera (coincidenza aereo, in transito per la Croazia, aspettano qualcuno) e volete consigliar loro un luogo da visitare che racchiuda in sé tutte le peculiarità della nostra regione quali storia cultura prodotti tipici enogastronomia arte, il tutto – anche qui tipico della nostra regione, scusando il rimando di parole – di nicchia?!
Ebbene lo scrivente non ha, non avrebbe e non ha mai avuto dubbi: Cividale del Friuli, la perla sul remoto confine orientale laddove una volta finiva il mondo ed ora ne è fulcro, che racchiude scrigni di proposte di cui sopra tra cui La Collezione Famiglia De Martiis, ospitata permanentemente dal 2020 nell’elegantissimo quanto centrale Palazzo de Nordis.
Così, al primo piano dello stabile nobiliare risalente alla seconda metà del Quattrocento, si viene accolti da una proiezione di benvenuto che introduce ai fortunati avventori il concetto di arte come terapia, lo star bene attraverso il bello, e sul come regalare bellezza… giovi ancor di più!
Emilio Vedova, Afro Basaldella, Mario Sironi sono i primi schiaffi di colore dai quali si viene investiti: una raccolta di oltre quarant’anni che trasmette gratitudine e contagia gli animi ad elevarsi laddove il vocabolario pittorico pare corrispondere all’intero universo. Est chiama ovest sulle tele di Zoran Music e il suo Motivo Dalmata, poi ti giri e gli occhi in blu di Virgilio Guidi in Nuove Figure fanno esclamare ai più giovani in visita e in maniera un po’ blasfema – ma neppure tanto – a personaggi manga che paiono usciti da Le bizzarre avventure di Jojo.
Capitolo geometrie parallele con Victor Vasarely, arte optical per un nuovo dizionario, che questa volta diviene plastico e Mario di Iorio, inquietudine per mezzaluna ed archetipi dove si evince – come da didascalia – che la pittura oggi significhi angoscia di non riuscire a dire mai abbastanza. Un attimo di riposo, lo sguardo che cerca una pausa ristoratrice nella riqualificazione minimalista degli interni dello stabile, le luci tenui, perfette, in armonia con lo spazio artistico, prima ancora che espositivo.
Proseguendo, Graham Sutherland, immagini in dissoluzione, poi le figure di Matta, sconosciute principalmente all’autore stesso, Karel Appel – creatore al servizio della materia – per colori che esplodono in teste e nudi e le piante astratte di Edouard Pignon.
Henri de Toulouse-Lautrec. No, non siamo al Museo d’Orsay, 7. arrondissement, Parigi. Siamo a Cividale, già Forum Iulii. La donna che si infila la calza e La donna col corsetto, nel puro stile di uno dei maestri della pittura impressionista e di tardo Ottocento.
Deauville, sul Canale de La Manica, è in Francia la meta balneare per eccellenza della Belle Epoque e dei Ruggenti Anni che portano al primo conflitto bellico, e che lo seguono. Per ulteriori info citofonare Proust, Simenon, Christie, Flaubert, segue ampia lista. Eugen Boudin ne dipinge la rinomata spiaggia tra la nebbia, come intercalata nel tempo, nuotando tra le nuvole: nostalgia di età che non abbiamo mai vissuto.
La visita incontra una special guest: è Maria Signorelli con i suoi pupazzi, in mostra fino al 30 marzo. Ballerini di tango, suonatori di organetto, le siracusane, il marinaio: liberi, creativi, visionari, tristi, allegri, solari, cupi, semplici, complessi. Un po’ come la creatrice, donna artista negli anni Venti e Trenta, assolutamente indipendente.
Gran finale con le avanguardie dell’Est Europa, sul soppalco: Kotik, ancora spiagge sagomate e donne spigolose in partenza; potenza evocativa con maschere della Popova, con volti cubo-futuristi. Il dinamismo di Rodcenko, di fronte ai giocatori di biliardo della Stepanova. Ed ancora nature morte tirate col compasso che fanno da contrappeso a figure femminili che paiono liquefarsi, l’ispirazione di Filippo Tommaso Marinetti in Russia, firmato Olga Rozanova.
Chiudono il “nostro” Sergio Colussa, di cui Giancarlo De Martiis era profondo ammiratore e il neoprimitivismo di Tatlin, a liberarci definitivamente dal concetto della funzione di rappresentazione del reale della pittura. La collezione De Martiis, invece, è più che mai reale ed è visitabile ogni giorno (tranne il martedì) con orari 10-13 e 14-17. Per info e prenotazioni: tel. 0432 710357
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