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Cronaca & Attualità

Impianto fotovoltaico ad Aquileia, il Ministero della Cultura dice no

Il Ministero della Cultura si oppone all’impianto fotovoltaico di Aquileia, proteggendo l’area Unesco. L’assessore Scoccimarro plaude alla decisione, evidenziando la volontà della Regione di salvaguardare paesaggio e territorio

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Basilica di Santa Maria Assunta - Aquileia
Basilica di Santa Maria Assunta - Aquileia (© Depositphotos)

Il Ministero della Cultura ha espresso ferma opposizione alla realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico ad Aquileia, a ridosso dell’area tutelata dall’Unesco. Questa presa di posizione blocca la costruzione di un progetto che avrebbe potuto compromettere la visuale di un sito archeologico di altissimo valore storico e culturale, riconosciuto come la seconda area archeologica d’Italia.

Un patrimonio da proteggere

La scelta del Governo appare coerente con la necessità di salvaguardare il patrimonio artistico e culturale della zona. Aquileia è un gioiello del Friuli-Venezia Giulia e da anni richiama turisti e studiosi per le sue basiliche, i mosaici e i reperti di epoca romana. L’Unesco ha più volte sottolineato l’importanza di preservare il contesto paesaggistico del sito, dove interventi edilizi invasivi potrebbero alterarne irrimediabilmente le caratteristiche uniche.

Le dichiarazioni di Fabio Scoccimarro

Ad accogliere con soddisfazione la notizia è Fabio Scoccimarro, assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, che sottolinea come l’opposizione del Ministero rappresenti una conferma della bontà della norma che sarà discussa il prossimo mese in Consiglio Regionale. Secondo Scoccimarro, «con il Governo c’è totale sinergia nel voler minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico, promuovendo il fotovoltaico in aree già degradate o non idonee ad altri scopi».

L’impegno verso le energie rinnovabili

Scoccimarro ha ribadito che la Regione è «grande sostenitrice del ricorso alle energie rinnovabili», ma l’obiettivo principale resta quello di coniugare indipendenza energetica e tutela del territorio. Se da una parte si spinge per uno sviluppo sostenibile e per la riduzione delle emissioni nocive, dall’altra non si vuole derogare alla protezione del paesaggio e del tessuto agricolo della regione.

Questo recente caso testimonia il percorso già avviato dal Friuli-Venezia Giulia per regolamentare la dislocazione degli impianti fotovoltaici, prevedendo delle “aree filtro” a tutela delle peculiarità paesaggistiche, culturali e agricole. L’obiettivo è favorire una green economy capace di rispettare il territorio e, al tempo stesso, di contribuire all’autonomia energetica e alla lotta ai cambiamenti climatici.

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