Cronaca & Attualità
Immigrazione: FVG frena sui minori stranieri, troppi arrivi in regione
Il Friuli-Venezia Giulia dice stop a nuovi centri per minori stranieri non accompagnati. Seconda solo alla Sicilia per numero di accoglienze, chiede norme nazionali più eque e blocca il progetto di un nuovo centro ad Aviano
La Regione Friuli-Venezia Giulia si oppone all’apertura di ulteriori strutture per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, evidenziando la necessità di una distribuzione più equa a livello nazionale. Durante l’ultima seduta del Consiglio regionale, l’assessore alla Sicurezza e Immigrazione Pierpaolo Roberti ha sottolineato come la regione sia la seconda in Italia per numero di accoglienze, superata solo dalla Sicilia.
Il caso Aviano e la normativa regionale
Al centro del dibattito c’è il progetto di una società cooperativa che voleva attivare una comunità per circa venti ragazzi in un albergo privato nel Comune di Aviano. L’assessore Roberti ha spiegato che, sulla base del Regolamento D.P.Reg. 158/2022, spetta ai Comuni verificare la presenza dei necessari requisiti strutturali, organizzativi e gestionali. Nel caso di Aviano, la domanda di autorizzazione è stata rigettata poiché l’immobile non risponde alle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
Numeri in crescita e carico regionale
Secondo Roberti, il Friuli-Venezia Giulia sta già accogliendo un numero molto elevato di minori stranieri non accompagnati, complici gli arrivi lungo la Rotta balcanica. L’assessore ha espresso preoccupazione per l’ulteriore aumento di minori provenienti da altre regioni, sottolineando il rischio di sovraccaricare il sistema con strutture potenzialmente inadeguate.
Richiesta di un intervento nazionale
La posizione dell’assessore è chiara: servono modifiche normative a livello nazionale per limitare gli ingressi e garantire una distribuzione uniforme su tutto il territorio italiano. Il Friuli-Venezia Giulia chiede di non farsi carico, in modo esclusivo, dell’emergenza legata ai minori stranieri non accompagnati, auspicando regole più stringenti e un coordinamento statale che ripartisca in maniera equilibrata gli oneri dell’accoglienza.
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