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Attesa troppo lunga? Due uomini sfasciano il pronto soccorso di Latisana

Due operai aggrediscono il personale sanitario e danneggiano il pronto soccorso di Latisana: intervengono i carabinieri

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Sala d'attesa ospedale - Aggressione pronto soccorso latisana
Sala d'attesa ospedale ( © Depositphotos)

Ancora un episodio di violenza nei pronto soccorso della regione. La notte del 21 gennaio, due operai di origine albanese, residenti a Bibione, si sono recati al pronto soccorso di Latisana per farsi medicare a seguito di un infortunio. Tuttavia, dopo aver atteso il proprio turno, i due hanno dato in escandescenze, sfogando la loro frustrazione sulla struttura ospedaliera.

Distruzione e minacce: l’intervento dei carabinieri

Secondo quanto riferito da Stefano Bressan, segretario regionale della Uil Fpl, i due uomini hanno iniziato a colpire con calci e pugni le porte del pronto soccorso, causando danni significativi agli arredi e alle infrastrutture. Oltre alla furia distruttiva, gli operai avrebbero minacciato il personale sanitario, generando una situazione di pericolo per gli infermieri e i pazienti presenti.

A seguito della segnalazione, sono intervenuti sul posto i carabinieri del nucleo radiomobile di Latisana, che hanno avviato un’indagine conclusasi il 5 febbraio con la denuncia dei due uomini, rispettivamente classe 1989 e 1985. Le accuse mosse nei loro confronti sono danneggiamento aggravato, minaccia aggravata e oltraggio a pubblico ufficiale, riferita agli operatori sanitari presenti.

Il sindacato: “Violenza inaccettabile, servono misure di sicurezza”

L’episodio ha suscitato la forte reazione della Uil Fpl, che da tempo denuncia le problematiche legate alla sicurezza negli ospedali. “Un episodio gravissimo, l’ennesimo, che dimostra come la crisi della sicurezza nei presidi sanitari sia ormai fuori controllo”, ha dichiarato Bressan in una nota ufficiale.

Il sindacato ha espresso solidarietà ai professionisti coinvolti, sottolineando la necessità di contrastare la crescente ondata di aggressioni contro medici, infermieri e operatori sociosanitari. “Questa violenza non deve diventare la norma. Chi lavora in ospedale merita di farlo in sicurezza”, ha ribadito il segretario regionale.

Le richieste: più sorveglianza nei pronto soccorso

Le aggressioni al personale sanitario sono un fenomeno in crescita e rappresentano una delle principali criticità del sistema ospedaliero. La Uil Fpl ha ricordato come già in passato si sia battuta per ottenere misure concrete a tutela degli operatori sanitari, citando l’esempio del pronto soccorso di Monfalcone, dove, a seguito di numerosi episodi di violenza, è stata introdotta la presenza fissa di una guardia giurata per garantire la sicurezza del personale.

“Ora chiediamo che anche a Latisana vengano adottate misure di sicurezza adeguate”, ha dichiarato Bressan. Secondo il sindacato, una maggiore sorveglianza e l’installazione di sistemi di controllo potrebbero prevenire episodi simili e proteggere sia gli operatori sanitari che i pazienti in attesa di cure.

Una situazione che richiede interventi urgenti

L’episodio di Latisana è solo l’ultimo di una lunga serie di aggressioni ai danni del personale sanitario in Friuli-Venezia Giulia e in tutta Italia. La crescente tensione nei pronto soccorso, spesso legata a tempi di attesa prolungati e situazioni di sovraffollamento, continua a generare pericoli per chi opera nella sanità.

Mentre le forze dell’ordine hanno già identificato e denunciato i responsabili, resta il problema strutturale della sicurezza negli ospedali, un tema su cui sindacati e operatori sanitari chiedono interventi concreti e tempestivi.

La questione resta aperta: quali misure verranno adottate per proteggere chi lavora ogni giorno per garantire cure ai cittadini?

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