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Cronaca & Attualità

Lago di Barcis, come trasformare i detriti in risorsa per la montagna

La Regione Friuli-Venezia Giulia stanzia 500mila euro per ripulire il Lago di Barcis dai tronchi trasportati dal torrente Cellina. Il progetto punta su economia circolare, valorizzazione artistica e sviluppo occupazionale in montagna

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Lago di Barcis - Turismo Barcis
Lago di Barcis (© Depositphotos)

La Regione Friuli-Venezia Giulia ha stanziato 500mila euro a favore del Comune di Barcis per l’avvio di un progetto innovativo che mira a ripulire il Lago di Barcis dai numerosi detriti trasportati dal torrente Cellina. L’iniziativa, presentata dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier, si pone l’obiettivo di trasformare il legname da rifiuto a risorsa, con possibili ricadute positive sia sull’ambiente che sul tessuto economico locale.

Recupero e riutilizzo del legname per un’economia circolare

Al centro del progetto c’è l’acquisto di una piattaforma galleggiante dotata di braccio meccanico, draghe e altre attrezzature mobili. Questi strumenti consentiranno di rimuovere e stoccare i tronchi e le ramaglie depositate nel bacino idroelettrico. Una volta raccolto, il materiale legnoso verrà avviato a processi di trasformazione, per essere utilizzato in modo sostenibile. Tra le ipotesi, la creazione di una filiera di economia circolare che preveda l’impiego del legname recuperato nell’industria del mobile o in laboratori e segherie di comunità, generando posti di lavoro e rilanciando la vitalità economica della Valcellina.

Sicurezza ambientale e tutela paesaggistica

La rimozione del legname non sarà soltanto un’operazione di pulizia, ma anche un intervento chiave per la sicurezza ambientale. Evitando il ristagno di tronchi, si riduce il rischio di inquinamento e di eventuali fenomeni di ostruzione che potrebbero compromettere il livello dell’acqua e la qualità dell’ecosistema lacustre. Inoltre, il Lago di Barcis potrà tornare a essere fruibile per turisti e residenti, favorendo attività ricreative in ogni stagione.

Land Art e giovani artisti: l’arte come motore di ripopolamento

Il progetto prevede, inoltre, il coinvolgimento di giovani artisti per la realizzazione di opere di Land Art lungo le sponde del lago. L’idea è di rendere il territorio un centro di attrazione culturale e turistica, dando spazio alla creatività e offrendo opportunità di lavoro e vita in montagna. Questa sinergia tra ambiente, arte e sviluppo economico potrà contribuire al ripopolamento delle terre alte e alla valorizzazione dei piccoli borghi montani.

Verso un modello di intervento replicabile

Come sottolineato dall’assessore Zannier, la vera forza di questa iniziativa risiede nella sua capacità di diventare un progetto di sistema, replicabile anche in altri invasi o corsi d’acqua della regione. L’acquisto di attrezzature mobili, infatti, consentirà di spostare l’intero dispositivo dove ce ne sarà bisogno, estendendo l’approccio di economia circolare a più territori. In futuro, si valuterà anche un monitoraggio a monte per gestire in modo preventivo il trasporto del legname.

L’impegno congiunto di Magnifica Comunità di montagna delle Dolomiti, Cavallo e Cansiglio, del GAL Montagna Leader e della società multiutility Gea conferma l’importanza di fare rete a beneficio di ambiente, economia e comunità locali. Questo progetto, che punta a “ripulire” il lago e a valorizzare le risorse boschive, si profila come un esempio virtuoso di innovazione e sostenibilità nel cuore della montagna del Friuli-Venezia Giulia.

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