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Cronaca & Attualità

Foibe di Basovizza, atto vandalico e condanna unanime dalla Regione

Le scritte oltraggiose comparse alla Foiba di Basovizza scatenano dure reazioni da parte di Roberti, Scoccimarro e Fedriga. A ridosso del Giorno del Ricordo, la Regione ribadisce l’importanza di condannare ogni forma di negazionismo

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Le scritte rinvenute a Basovizza, durante la cerimonia
Le scritte rinvenute a Basovizza, durante la cerimonia

Le scritte oltraggiose comparse alla Foiba di Basovizza nelle ultime ore hanno suscitato un’ampia indignazione in tutto il Friuli-Venezia Giulia. L’episodio, avvenuto a ridosso del Giorno del Ricordo del 10 febbraio, ha colpito uno dei luoghi simbolo del confine orientale e della memoria delle vittime delle foibe.

Le parole di Roberti: “Uno scempio da punire”

L’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, ha definito l’episodio un “oltraggio che fa male”, sottolineando come sia un gesto ancor più significativo perché avvenuto nel giorno dell’inaugurazione della Capitale europea della cultura, simbolo di amicizia fra i popoli. Roberti ha ribadito l’importanza del lavoro delle Forze dell’ordine per risalire ai responsabili e punirli, auspicando che la comunità – italiana e slovena – si impegni a isolare chiunque fomenti violenza e richiami un drammatico passato.

L'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti

L’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti

Scoccimarro e la visita con gli studenti

Anche l’assessore regionale Fabio Scoccimarro ha espresso la sua dura condanna: mentre accompagnava un gruppo di studenti dell’istituto “Giuseppe Fava” di Mascalucia (Catania), insieme al sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, è stata scoperta la scritta d’odio all’ingresso del monumento della Foiba di Basovizza. Scoccimarro ha ricordato come la tragedia delle foibe non sia solo una questione nazionale, ma si inserisca in una prospettiva più ampia, toccando anche popolazioni slovene e croate vittime del comunismo titoista.

In vista del Giorno del Ricordo, l’assessore ha poi sottolineato la dimensione internazionale di questa drammatica vicenda, ricordando i tre volti dei martiri della Chiesa Cattolica, vittime anch’essi della dittatura di Tito, a dimostrazione che la violenza del regime jugoslavo non faceva distinzioni etniche.

La necessità di un superamento condiviso

Scoccimarro ha quindi richiamato il lavoro della commissione slovena sulle oltre 700 fosse comuni e foibe che provocarono più di 100.000 vittime slave. Un dato che evidenzia come gli italiani siano stati parte di una repressione sistematica più vasta. Per sanare antiche ferite, l’assessore ha ribadito la proposta di rimuovere le scritte inneggianti al Maresciallo Tito sulle vette del Cocusso e del Sabotino e sostituirle con un simbolo di fratellanza e memoria condivisa.

Fedriga: “Condannare con forza i rigurgiti negazionisti”

Il governatore Massimiliano Fedriga ha espresso ferma condanna per il vile gesto di Basovizza, sottolineando come ogni anno, con l’avvicinarsi del 10 febbraio, emergano “rigurgiti negazionisti” che vanno respinti con decisione. Fedriga ha ricordato che è dovere delle istituzioni innalzare una barriera di dignità per difendere la verità storica.
Il governatore ha inoltre lamentato la presenza di “studiosi revisionisti, negazionisti, riduzionisti” che minano la verità e, con essa, la libertà. Conclude ribadendo che il Friuli-Venezia Giulia non tollera simili provocazioni che feriscono la memoria di un’intera comunità.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga

Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga

Verso il Giorno del Ricordo

Il Giorno del Ricordo, celebrato ogni 10 febbraio, rappresenta l’occasione per onorare tutte le vittime delle foibe e gli esuli, ma anche per trasmettere alle nuove generazioni una conoscenza corretta e approfondita di questi drammi. La presenza del sottosegretario Frassinetti e di un gruppo di studenti alla Foiba di Basovizza testimonia la volontà di non dimenticare e di promuovere la cultura della pace.

La condanna unanime delle istituzioni e la richiesta di punire i colpevoli di queste vandaliche scritte sottolineano quanto sia importante proteggere e valorizzare la memoria storica. Solo attraverso la verità e il dialogo fra le comunità si può superare il passato e costruire un futuro basato sul rispetto, sulla coesione e sulla condivisione di valori fondamentali.

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