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Cronaca & Attualità

Nuovo ddl per il fotovoltaico in FVG per proteggere territorio e rinnovabili

La Regione Friuli-Venezia Giulia vara un nuovo ddl sul fotovoltaico per conciliare energie rinnovabili e tutela del territorio. Aree idonee, procedure semplificate e regole rigorose nelle zone agricole: un passo avanti verso la sostenibilità

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Impianto fotovoltaico
Impianto fotovoltaico (© andreas160578 - Pixabay)

La Regione Friuli-Venezia Giulia è pronta a varare un disegno di legge (ddl) sul fotovoltaico che mira a tutelare il territorio e a potenziare le fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi nazionali di installazione di impianti energetici puliti. L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro ha illustrato i contenuti del provvedimento in IV Commissione, sottolineando la volontà di regolamentare e governare la realizzazione degli impianti, evitando al contempo impatti negativi su aree agricole e zone paesaggisticamente rilevanti.

Un quadro normativo in evoluzione

Per la terza volta la Giunta regionale interviene in materia di fotovoltaico, dimostrando un impegno costante nel disciplinare il proliferare degli impianti. Tale attenzione è frutto della necessità di trovare un equilibrio tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e la tutela delle zone agricole, del paesaggio e del patrimonio culturale. Il target nazionale prevede che, entro il 2030, la potenza minima installata in Friuli-Venezia Giulia sia di 1960 megawatt.

L'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro

L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro

Aree idonee e procedure semplificate

Uno dei punti centrali del nuovo ddl è la distinzione tra aree idonee e non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici. Nelle aree idonee, il processo autorizzativo sarà più rapido, con procedure accelerate. Rientrano in questa categoria:

  • Siti dove esistono già impianti della stessa fonte;
  • Aree bonificate;
  • Cave dismesse o abbandonate;
  • Superfici di strutture già edificate;
  • Zone industriali, artigianali, per servizi e logistica;
  • Aree non utilizzabili per altri scopi.

Tra queste, la Giunta punta a valorizzare le aree militari dismesse, con l’obiettivo di renderle appetibili per nuovi impianti che possano portare benefici sia in termini di riqualificazione urbana sia di produzione di energia.

Aree non idonee e rispetto del territorio

Saranno classificate come non idonee all’installazione di impianti fotovoltaici le zone tutelate per il loro valore paesaggistico o culturale. Inoltre, si intende limitare la costruzione di impianti con moduli a terra nelle zone classificate come agricole. In questi casi, il ddl prevede una valutazione positiva solo se la superficie agricola contigua è pari ad almeno nove volte quella destinata all’impianto, oppure se la copertura complessiva data dall’impianto in progetto, sommata ad altri impianti analoghi esistenti, non supera il 3% della superficie agricola del territorio comunale.

Compensazioni e coinvolgimento dei cittadini

Il disegno di legge stabilisce che i proponenti dovranno fin da subito esplicitare le misure di compensazione previste e attuare un confronto preliminare con la cittadinanza. Questo avverrà attraverso un processo di comunicazione e informazione rivolto a cittadini e portatori di interessi diffusi, per tutti gli impianti con una potenza superiore a 1 MW.

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