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Pordenone, nuovi semafori ma i ciechi faticano a individuarli

Pordenone e le barriere architettoniche: nonostante gli investimenti, restano ancora problemi per ciechi e disabili

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Semaforo
Semaforo ( © Depositphotos)

La Giunta comunale di Pordenone ha dichiarato di aver investito milioni di euro per migliorare l’accessibilità urbana, attuando il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) e altre misure volte a rendere la città più inclusiva. Tuttavia, secondo Tullio Frau, consigliere dell’Unione Ciechi e candidato nella lista civica Pordenone in Salute, i risultati ottenuti non sono all’altezza delle aspettative. Anzi, alcuni problemi si sarebbero addirittura aggravati.

Semafori nuovi ma inadatti ai non vedenti

Uno dei punti critici segnalati da Frau riguarda i nuovi semafori installati in città, che sarebbero difficili da individuare per le persone non vedenti. “Se vogliamo costruire una città per tutti, non possiamo trascurare le esigenze delle persone fragili”, sottolinea il consigliere. Questo problema, insieme ad altre criticità infrastrutturali, compromette la sicurezza e l’autonomia dei cittadini con disabilità.

Barriere ancora presenti vicino alla stazione ferroviaria

Un’altra area particolarmente problematica è quella della stazione ferroviaria, dove il posizionamento delle strisce adesive in rilievo è solo parziale. Questo rende più difficile l’orientamento per le persone cieche o ipovedenti, limitando la loro indipendenza negli spostamenti quotidiani.

Il “bastone parlante” non è la soluzione

L’amministrazione comunale ha recentemente proposto la distribuzione di un “bastone parlante”, uno strumento che dovrebbe facilitare la mobilità delle persone non vedenti. Tuttavia, secondo Frau, si tratta di una soluzione superata dalla tecnologia moderna, come l’intelligenza artificiale, e non risolve le reali problematiche di accessibilità.

Terminal degli autobus spostato: un disagio per anziani e disabili

Un’altra criticità sollevata riguarda lo spostamento del terminal degli autobus da piazza Ellero a via Oberdan. Questa decisione, presa per favorire la realizzazione di nuovi parcheggi, avrebbe avuto un impatto negativo su persone anziane e disabili, che ora trovano più difficoltoso raggiungere i mezzi pubblici. “Espellere i mezzi pubblici dal centro è una scelta che va in direzione opposta rispetto alle politiche adottate nelle città più avanzate d’Europa”, critica Frau.

Inclusione e accessibilità: serve maggiore attenzione

Secondo Frau, non basta affidarsi alla tecnologia per garantire una città accessibile: serve una visione politica più attenta e una maggiore condivisione dei progetti di trasformazione urbana con le categorie interessate. “Noi non vedenti abbiamo bisogno di un’amministrazione che ascolti le nostre esigenze e garantisca un’accessibilità reale, non solo formale”, conclude il consigliere.

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