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Nuovo attacco hacker al Porto di Trieste: nel mirino il settore trasporti

Nuovo attacco hacker al Porto di Trieste: il gruppo filorusso NoName057(16) torna a colpire con un’ondata di attacchi DDoS

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Hacker al computer
Hacker al computer ( © Pexels)

Un nuovo attacco informatico ha preso di mira il Porto di Trieste, nell’ambito di una più ampia offensiva orchestrata dal gruppo filorusso NoName057(16). Gli hacker hanno lanciato una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) contro i siti di aziende e infrastrutture strategiche italiane, focalizzandosi sui settori dei trasporti e della finanza.

Aeroporti e istituti bancari colpiti

Oltre al Porto di Trieste, gli hacker hanno attaccato anche gli aeroporti di Linate e Malpensa, il porto di Taranto e il gruppo bancario Intesa San Paolo. Gli attacchi DDoS mirano a sovraccaricare i server, rendendo i servizi online temporaneamente inaccessibili. Le autorità, tuttavia, riferiscono che non si sono registrati danni significativi.

La reazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è intervenuta prontamente, attivando azioni di mitigazione fin dai primi segnali dell’attacco. Gli esperti hanno confermato che i sistemi di difesa informatica hanno funzionato, evitando conseguenze gravi.

Il movente: una ritorsione per le parole di Mattarella

Il gruppo NoName057(16) ha rivendicato l’attacco, giustificandolo come risposta alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Durante una lectio magistralis, il Capo dello Stato aveva paragonato la Russia al Terzo Reich, scatenando la reazione degli hacker filorussi, che da tempo conducono attacchi informatici contro nazioni critiche nei confronti di Mosca.

Precedenti attacchi al Porto di Trieste

L’attacco odierno segue un episodio simile avvenuto il 12 gennaio, quando il gruppo NoName057(16) aveva già preso di mira il Porto di Trieste. Anche in quell’occasione, le difese informatiche avevano impedito conseguenze rilevanti.

Nessuna dichiarazione ufficiale dal Porto di Trieste

A fronte di questo nuovo episodio, il Porto di Trieste non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. La scelta potrebbe essere motivata dalla volontà di non amplificare la visibilità degli hacker, evitando di alimentare la loro propaganda.

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