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Cronaca & Attualità

Il futuro del castello di Pordenone, dall’uso carcerario alla rinascita culturale

Il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento ospiterà 300 detenuti e costerà 60 milioni di euro. Nell’area di un’ex caserma dismessa, darà nuova vita al territorio e libererà l’antico castello di Pordenone per futuri progetti

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L'intervento dell'assessore regionale Cristina Amirante
L'intervento dell'assessore regionale Cristina Amirante

La realizzazione del nuovo carcere di San Vito al Tagliamento rappresenta un progetto di rilevanza strategica per l’intero Paese, oltre che per il Friuli-Venezia Giulia. L’iniziativa risponde alla necessità di affrontare il sovraffollamento dell’attuale casa circondariale di Pordenone e al tempo stesso inquadra l’intervento in un’ottica di rigenerazione urbana.

Un’infrastruttura strategica da 60 milioni

Con un costo complessivo di circa 60 milioni di euro, l’opera sorgerà all’interno dell’area dell’ex caserma “Fratelli Dall’Armi”, dismessa da oltre vent’anni. Il progetto prevede la costruzione di cinque nuovi edifici e la ristrutturazione di un immobile esistente, per un totale di 300 posti destinati ai detenuti. Il cronoprogramma dei lavori fissa la conclusione entro il 2026.

Alla presentazione pubblica del progetto hanno preso parte i ministri Carlo Nordio e Luca Ciriani, il viceministro Vannia Gava e, in videocollegamento, il ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini. Il coinvolgimento diretto del Governo dimostra l’importanza strategica dell’iniziativa, sbloccata dopo anni di attesa anche grazie all’impegno della Regione Friuli-Venezia Giulia.

L'assessore regionale Cristina Amirante con i ministri Carlo Nordio e Luca Ciriani al sopralluogo nel cantiere per il nuovo penitenziario a San Vito al Tagliamento

L’assessore regionale Cristina Amirante con i ministri Carlo Nordio e Luca Ciriani al sopralluogo nel cantiere per il nuovo penitenziario a San Vito al Tagliamento

Rigenerazione urbana e valorizzazione del territorio

Secondo l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante, la nuova struttura carceraria sarà un volano per la riqualificazione di un’area rimasta in stato di abbandono per decenni. Al contempo, permetterà a Pordenone di riappropriarsi del suo antico castello, attualmente sede carceraria, aprendo la strada a una futura trasformazione e a una restituzione alla comunità con funzioni del tutto nuove.

Il recupero del castello di Pordenone

Conclusi i lavori del nuovo penitenziario, il castello di Pordenone potrà divenire un simbolo di rinascita per la città. L’Amministrazione regionale, come sottolineato dall’assessore Amirante, si impegna a sostenere il recupero e la rigenerazione di questo patrimonio storico, integrandolo a pieno titolo nell’assetto urbanistico cittadino e promuovendo un rilancio culturale e turistico.

Il nuovo carcere di San Vito al Tagliamento, così concepito, non risolve soltanto un problema strutturale del sistema penitenziario, ma diventa anche un fattore di crescita e di valorizzazione per il tessuto urbano e sociale del territorio, in linea con la visione di rigenerazione urbana portata avanti dalla Regione e dalle istituzioni nazionali.

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