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Trieste Airport declassato: tagli al personale e sicurezza a rischio

Trieste Airport perde 12 vigili del fuoco e subisce il declassamento della categoria antincendio. Crescono le preoccupazioni sulla sicurezza

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Trieste Airport
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Il Ministero delle Infrastrutture ha deciso di declassare Trieste Airport, riducendo la categoria antincendio e tagliando 12 unità tra i vigili del fuoco in servizio. La misura, che riguarda anche l’aeroporto di Genova, è stata adottata nell’ambito di una revisione delle categorie ICAO, il sistema di classificazione basato sulle caratteristiche degli aeroporti e sul traffico aereo.

La decisione ha suscitato polemiche, in particolare da parte del Partito Democratico, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti sugli effetti di questo ridimensionamento.

Un provvedimento che fa discutere

Il passaggio dalla categoria 8 alla 7 della classificazione antincendio implica una riduzione del personale da 72 a 60 vigili del fuoco. Tuttavia, Trieste Airport non ha ancora ricevuto comunicazioni ufficiali. Secondo il PD, il taglio potrebbe avere ripercussioni sulla sicurezza e sull’operatività dello scalo.

Moretti (PD): “Una mazzata per la sicurezza”

Il capogruppo PD in Consiglio regionale, Diego Moretti, ha definito il provvedimento “un declassamento fatto a tavolino”, i cui criteri restano poco chiari. “Significa perdere 12 unità dedicate alla sicurezza aeroportuale, una vera mazzata in termini di operatività”, ha dichiarato.

Moretti ha sottolineato come Trieste Airport sia un punto di riferimento per i voli dirottati da Venezia, Treviso e Verona in caso di maltempo. Inoltre, la Regione ha investito milioni di euro nel potenziamento dello scalo, con il polo intermodale e il rifacimento delle piste.

“La crescita dei passeggeri e il potenziamento dell’aeroporto rendono questa decisione ancora più insensata. Nel 2025 Trieste Airport supererà 1,5 milioni di passeggeri, il doppio rispetto al 2023. Ma con il declassamento, non potrà più ospitare aerei di grandi dimensioni, tra cui cargo e militari”, ha aggiunto.

Serracchiani: “Quali ricadute su sviluppo e sicurezza?”

Anche la deputata PD Debora Serracchiani ha espresso preoccupazione, presentando un’interrogazione parlamentare insieme alla vicepresidente della Commissione Trasporti Valentina Ghio e al deputato Alberto Pandolfo.

“Nell’interrogazione chiediamo ai ministri Matteo Piantedosi (Interno) e Matteo Salvini (Infrastrutture) di chiarire le conseguenze di questa decisione sugli scali di Trieste e Genova”, ha spiegato Serracchiani. “Vogliamo sapere se il governo ha previsto misure per mitigare gli effetti negativi di questo provvedimento.”

La riduzione della categoria antincendio potrebbe compromettere l’attrattività dell’aeroporto per le compagnie aeree, riducendo la sua competitività rispetto ad altri scali. Inoltre, la capacità di accogliere voli cargo e internazionali potrebbe essere compromessa, limitando le prospettive di sviluppo economico e turistico della regione.

Quale futuro per Trieste Airport?

La decisione del Ministero lascia aperte molte domande sul futuro dello scalo friulano. Se da un lato il governo sostiene che la revisione delle categorie ICAO permetta una migliore gestione delle risorse, dall’altro restano forti dubbi sui possibili rischi per la sicurezza e per l’economia regionale.

Il PD chiede chiarezza e trasparenza su un provvedimento che potrebbe limitare la crescita dello scalo e penalizzare il territorio. Nel frattempo, il dibattito è aperto: Trieste Airport può permettersi questo declassamento?

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