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Cronaca & Attualità

Processo “La Zanzara”: il caso del sindaco di San Fior si sposta a Milano

Dopo la querela per diffamazione aggravata contro i conduttori de “La Zanzara”, il processo si sposta da Treviso a Milano

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Prostituzione - Gastone Martorel contro "La Zanzara"
Prostituzione ( © Depositphotos)

Era il 2017 quando il sindaco di San Fior, Gastone Martorel, emise un’ordinanza anti-lucciole per vietare la prostituzione sulle strade comunali. La decisione non passò inosservata, attirando l’attenzione della nota trasmissione radiofonica “La Zanzara”, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio 24. Il programma, noto per il suo tono satirico e provocatorio, trasformò la vicenda in un caso mediatico, arrivando persino a realizzare una sigla musicale con gli insulti lanciati contro il sindaco da una prostituta pordenonese, Lucia.

L’accusa di diffamazione e la decisione del giudice

Sentendosi diffamato, il sindaco Martorel decise di sporgere querela per diffamazione aggravata contro tutto lo staff della trasmissione. La Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma il GIP Marco Biagetti impose l’imputazione coatta, obbligando il procedimento a proseguire. Tuttavia, il 27 febbraio, il giudice Alberto Fraccalvieri, su istanza della difesa rappresentata dall’avvocato Cristina Malavenda, ha stabilito che la competenza territoriale spetta al Tribunale di Milano, sede dell’emittente radiofonica. Il fascicolo è stato quindi trasferito alla Procura meneghina, che ora dovrà decidere se formulare un nuovo rinvio a giudizio.

La telefonata alla “Zanzara” che scatenò il caso

L’intera vicenda ha origine da una telefonata in diretta a “La Zanzara” da parte di Lucia, una prostituta pordenonese, che si era lamentata di essere stata multata in base all’ordinanza emessa dal sindaco Martorel. La donna dichiarò: «Preferisco dare mille euro a un avvocato piuttosto che pagare la contravvenzione per l’esercizio della prostituzione sulle strade di San Fior». Non si limitò però a questo, ma definì il sindaco con termini offensivi, accusandolo di aver introdotto la misura per sanare un deficit di oltre due milioni di euro della caserma dei Carabinieri di Orsago, struttura che però non ha alcun legame con San Fior.

Dagli insulti alla sigla musicale virale

I conduttori del programma, Cruciani e Parenzo, colsero la palla al balzo e trasformarono gli insulti della prostituta in una sigla musicale, grazie al montaggio del regista Pietro La Corte. Il brano, trasmesso in diretta radiofonica e diffuso sul web, ottenne migliaia di visualizzazioni e ascolti, amplificando il caso e portando Martorel a ricorrere alle vie legali.

Quali saranno i prossimi sviluppi?

Ora che il fascicolo è stato trasferito alla Procura di Milano, la palla passa ai magistrati meneghini, che dovranno valutare se procedere con un nuovo rinvio a giudizio. Questo spostamento potrebbe allungare i tempi del processo, ma potrebbe anche cambiare l’esito della vicenda giudiziaria. Nel frattempo, la questione continua a far discutere, dividendo l’opinione pubblica tra chi difende la libertà di satira e chi ritiene che i conduttori abbiano oltrepassato il limite della diffamazione.

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