Trieste
Trieste, iracheno denuncia la Polizia per percosse e minacce
Iracheno denuncia la polizia di Trieste per percosse e minacce: indagini in corso, la Questura non commenta.
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Un cittadino iracheno di 33 anni, noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti, ha sporto querela contro la polizia di Stato di Trieste per presunti episodi di percosse, minacce e violenza privata. La denuncia, presentata ai Carabinieri, riguarda fatti avvenuti nella mattinata del 26 febbraio in due momenti distinti.
Secondo quanto dichiarato dal denunciante, il giovane si era recato in Questura per un appuntamento presso l’ufficio immigrazione, ma gli sarebbe stato vietato l’accesso. Inoltre, sostiene di essere stato minacciato di rimpatrio dagli agenti. Tuttavia, alcune fonti riportano una versione differente: l’uomo avrebbe tentato di saltare la fila, causando disordini e rendendo necessario l’intervento della polizia.
L’episodio al Commissariato di San Sabba
Dopo l’accaduto in Questura, il 33enne si sarebbe recato presso il Commissariato di San Sabba, cercando assistenza per le sue pratiche. In questo frangente, secondo la denuncia, sarebbe stato aggredito da due agenti e costretto a cancellare un video che aveva registrato con il proprio cellulare. Questo elemento potrebbe risultare cruciale nelle indagini avviate dalla Procura della Repubblica, che dovrà verificare la fondatezza delle accuse.
L’immigrazione e le tensioni istituzionali
L’episodio si inserisce in un contesto già teso sul fronte dell’immigrazione a Trieste. Nei giorni scorsi, il presidente dell’ICS, Gianfranco Schiavone, e l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, si sono scontrati in merito alla gestione dei migranti.
La polemica è scoppiata dopo che otto cittadini afghani sono stati ricoverati per intossicazione in un magazzino del Porto Vecchio. Schiavone ha accusato la Questura di averli rimandati a data da destinarsi per il fotosegnalamento, mentre Roberti ha respinto le critiche, affermando che esistono strutture di accoglienza con posti disponibili.
La reazione della Questura e delle istituzioni
Il questore di Trieste, Pietro Ostuni, ha difeso l’operato della polizia, sottolineando che l’ufficio immigrazione gestisce un alto numero di pratiche rispetto ad altre città italiane. L’assessore Roberti ha aggiunto che i migranti hanno a disposizione strutture di accoglienza, mettendo in dubbio le ragioni per cui alcuni scelgano di dormire in edifici abbandonati.
Anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, è intervenuto nel dibattito, annunciando l’ipotesi di sgombero dei magazzini del Porto Vecchio e il possibile Daspo urbano per chi accede all’area dei cantieri.
Indagini in corso: la Procura vuole vederci chiaro
Mentre le istituzioni continuano il botta e risposta, la Procura della Repubblica sta valutando le accuse del 33enne iracheno. I Carabinieri sono stati incaricati di ricostruire la dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilità. Al momento, la Questura non ha rilasciato commenti ufficiali.
Sul tema immigrazione, la tensione in città resta alta e l’inchiesta potrebbe avere ripercussioni politiche e istituzionali.
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