Regione FVG
Le cliniche private in FVG riprendono l’attività e sospendono il ricorso
Strutture sanitarie private: riprendono le prenotazioni sospese e sospendono il ricorso al Tar contro i tagli del nuovo tariffario

Le associazioni di categoria delle strutture sanitarie private accreditate, Aiop, Anisap e Assosalute, hanno deciso di riprendere le prenotazioni sospese per protesta contro il nuovo tariffario entrato in vigore il 1° marzo. Allo stesso tempo, hanno sospeso temporaneamente il ricorso al Tar del Friuli-Venezia Giulia, in attesa di un confronto con la Regione.
Le ragioni della protesta
Le nuove tariffe sanitarie, in vigore dal 29 dicembre scorso, hanno comportato una riduzione dei rimborsi medi del 30%, con punte che arrivano fino al 60% per alcune prestazioni. Tra le più penalizzate vi sono:
- Radiografie (RX)
- Tomografie Computerizzate (TC)
- Risonanze Magnetiche
- Riabilitazione
Questa drastica riduzione delle tariffe ha reso insostenibile l’erogazione di alcuni servizi, portando le strutture a sospendere le prenotazioni per le prestazioni più colpite.
Il dialogo con la Regione
Nel fine settimana si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle associazioni e la Regione, rappresentata dall’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. Da questo confronto è emersa la disponibilità a lavorare insieme per trovare soluzioni concrete, tanto che le associazioni hanno deciso di sospendere il deposito dell’istanza per la fissazione dell’udienza al Tar.
Venerdì prossimo è già stato convocato un tavolo di lavoro per discutere possibili correttivi al tariffario e arrivare a un accordo triennale regionale, che dia stabilità alle strutture private accreditate all’interno del sistema sanitario.
Le dichiarazioni delle associazioni
Le sigle Aiop, Anisap e Assosalute hanno sottolineato come la priorità sia garantire la continuità del servizio e la salute dei cittadini. “Avere un tavolo di lavoro significa poter contare su uno spazio di confronto reale e costante, dove trovare soluzioni condivise e sostenibili” hanno dichiarato in una nota.
Particolarmente critiche le condizioni delle strutture sanitarie mono o bi-specialistiche, come le cliniche che offrono esclusivamente radiologia o riabilitazione, settori più colpiti dalla riduzione delle tariffe.
“Nell’ultima settimana, i pazienti hanno inondato i nostri centralini, siti web e social con domande e richieste di chiarimento. Il nostro impegno è rivolto a loro, oltre che alla forza lavoro coinvolta“, concludono le associazioni.
Il quadro nazionale e le possibili conseguenze
Il tema delle nuove tariffe sanitarie non riguarda solo il Friuli-Venezia Giulia, ma si inserisce in un contesto più ampio. Il Tar del Lazio si esprimerà a fine maggio sul ricorso presentato dalle associazioni a livello nazionale. Nel frattempo, altre Regioni hanno adottato strategie diverse: il Veneto, ad esempio, ha posticipato l’entrata in vigore del nuovo tariffario a inizio aprile.
A complicare il quadro giuridico vi sono anche le indagini della Procura di Trieste, che sta verificando eventuali profili penali nella vicenda, come la possibile interruzione di pubblico servizio.
Le strutture sanitarie private accreditate ora attendono risposte dalla Regione, auspicando una soluzione che non penalizzi l’accesso alle cure e che consenta loro di continuare a operare senza perdite economiche insostenibili. Il tavolo di lavoro convocato per venerdì rappresenta un passaggio cruciale per evitare nuovi scontri e trovare un punto di incontro tra le parti.
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