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Economia & Lavoro

Dai giovani la spinta decisiva all’innovazione, la lezione di Open Dialogues for the Future

Un’edizione di Open Dialogues for the Future ricca di idee per giovani e imprese: superare il conformismo, premiare il merito e imparare dai fallimenti. Annunciata la quarta edizione nel 2026, sempre più aperta all’innovazione

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Open Dialogues For The Future 2025
Open Dialogues For The Future 2025

Si sono conclusi venerdì 7 marzo gli Open Dialogues for the Future; l’ultimo dibattito  ha confermato la rilevanza di un forum che, nelle sue due giornate, ha saputo mettere al centro innovazione, audacia e meritocrazia. Dall’Auditorium Sgorlon dell’Università di Udine sono emersi messaggi fondamentali per chi desidera costruire un ambiente favorevole ai giovani e allo sviluppo di nuove idee. Protagonisti di questo confronto sono stati Alec Ross (docente alla Bologna Business School), Elena Alberti (AD di Penske Automotive Italy), i professori Angelo Montanari (Università di Udine) e Alessandro Piol (presidente di Epistemic Ai), con la moderazione di Filippo Malinverno di The European House – Ambrosetti.

Alec Ross

Alec Ross

L’importanza di credere nei giovani e nei fallimenti “costruttivi”

Tra i temi di maggior rilievo spicca la necessità di abbandonare il conformismo e creare spazi dove i giovani possano sperimentare e perfino sbagliare, trasformando il fallimento in apprendimento. Secondo Ross, in Italia è prioritario riconoscere che l’innovazione si sviluppa laddove si osa e si incoraggiano anche le idee dei più giovani, ancor prima dei 20 anni. Per Elena Alberti, italiana con formazione statunitense, è fondamentale dare ai ragazzi la possibilità di farsi ascoltare, puntando su regole chiare e un’autentica meritocrazia: solo così i talenti possono “brillare”.

Elena Alberti

Elena Alberti

Università e imprese: ponti da costruire

L’ateneo udinese, rappresentato dal professor Montanari, ha evidenziato il progetto Inest, in collaborazione con altre 8 università del Triveneto: 110 milioni di budget di cui 45 per open call destinate a far lavorare insieme ricercatori e aziende. Numeri importanti, con 424 giovani ricercatori coinvolti (oltre il 40% donne) e 792 aziende partecipanti, provenienti da settori che vanno dalla manifattura avanzata all’industria culturale. Lo scopo è far sì che i futuri talenti possano “radicarsi” nel territorio, alimentando un’economia fortemente innovativa.

Angelo Montanari

Angelo Montanari

Investire nell’innovazione per essere competitivi

Per Alessandro Piol, oggi nessuna realtà può permettersi di essere poco innovativa. Negli Stati Uniti, molte grandi aziende hanno avviato corporate venture capital per investire in giovani imprese e creare alleanze strategiche. In Italia, questo tipo di approccio è ancora in crescita e rappresenta una sfida cruciale per favorire un ecosistema imprenditoriale in grado di competere a livello internazionale.

Alessandro Piol

Alessandro Piol

Appuntamento nel 2026

Open Dialogues for the Future, organizzato dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine in collaborazione con The European House – Ambrosetti e la direzione scientifica di Federico Rampini, ha visto la partecipazione di 36 relatori ed esperti internazionali, con un pubblico caloroso in presenza e in diretta streaming. L’evento è stato sostenuto da Regione Friuli-Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Comune di Udine, con la collaborazione dell’Università di Udine e il patrocinio di Unioncamere e del Ministero delle imprese e made in Italy.

Nelle parole conclusive del presidente della Cciaa, Giovanni Da Pozzo, e dello stesso Rampini, si è già annunciata la quarta edizione nel 2026, promettendo un coinvolgimento ancora più ampio e nuovi incontri dedicati allo youth empowerment. La speranza è che queste idee restino ben vive nel tempo, diventando il motore di un’Italia sempre più proiettata verso il futuro.

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