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Università di Udine: tre progetti per un’Adriatico sostenibile

Tre progetti UE dell’Università di Udine per l’acquacoltura sostenibile e la salvaguardia dell’Adriatico presentati ad Aquafarm

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Allevamento di trote
Allevamento di trote ( © Depositphotos)

Tecnologia, ricerca e cooperazione internazionale: sono questi gli elementi chiave dei tre progetti presentati dall’Università di Udine ad Aquafarm, la fiera dedicata alla produzione sostenibile di alimenti in acqua, svoltasi a Pordenone.

I progetti, finanziati dall’Unione Europea e coordinati dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’ateneo friulano, puntano a migliorare la gestione dell’acquacoltura nell’Adriatico, attraverso innovazioni tecnologiche e pratiche sostenibili.

Circular Rainbow: un’acquacoltura più efficiente

Il primo progetto, Circular Rainbow, mira a rendere l’allevamento di trote sempre più efficiente e rispettoso dell’ambiente. Tra i suoi obiettivi principali:

  • Riduzione dell’impatto ambientale grazie alla produzione di energia dai reflui dell’allevamento;
  • Consumo razionale della risorsa idrica per ottimizzare l’uso dell’acqua;
  • Digitalizzazione degli impianti, attraverso sistemi avanzati per migliorare la gestione e la produttività.

Marinet: prevenzione e sostenibilità

Il secondo progetto, Marinet, rientra nel programma Interreg Italia-Croazia e si concentra sull’acquacoltura diversificata e sostenibile dell’Adriatico. L’obiettivo principale è la prevenzione delle malattie delle specie allevate, migliorando al tempo stesso la resilienza e la produttività degli allevamenti.

Un punto di forza di Marinet è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la gestione del rischio: un sistema avanzato di monitoraggio in tempo reale permetterà di controllare costantemente gli allevamenti, prevenendo criticità e migliorando la salute degli ecosistemi acquatici.

Brigantine: tutela della biodiversità nell’Adriatico

Anche il terzo progetto, Brigantine, fa parte del programma Interreg Italia-Croazia e si occupa della conservazione della biodiversità marina. La particolarità di questa iniziativa sta nella fusione di dati chimico-fisici e multispettrali raccolti attraverso droni marini, in grado di monitorare in modo dettagliato lo stato dell’Adriatico.

Il progetto coinvolge cinque partner internazionali:

  • Università di Udine;
  • Università di Zagabria;
  • Università Politecnica delle Marche;
  • Istituto Ruđer Bošković di Zagabria;
  • Consorzio per il coordinamento delle ricerche del sistema lagunare di Venezia.

Con questi progetti, le competenze su acquacoltura e preservazione dell’ambiente marino si integrano”, ha dichiarato Edi Piasentier, direttore del Dipartimento dell’Università di Udine.

Un manuale per il benessere delle specie ittiche

Durante Aquafarm, oltre ai progetti dell’Università di Udine, è stato presentato anche il primo manuale sul benessere delle specie ittiche in allevamento, realizzato dall’Associazione Piscicoltori Italiani (API) in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVE).

Uno strumento operativo pensato per offrire agli allevatori linee guida pratiche e utili”, ha spiegato Matteo Leonardi, presidente dell’API. Il manuale rappresenta un ulteriore passo avanti nella promozione di pratiche di allevamento più etiche e sostenibili.

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