Cronaca & Attualità
Turismo invernale in crisi: Legambiente lancia l’allarme da Pordenone
Diminuisce la neve e aumentano gli impianti dismessi: Legambiente lancia l’allarme da Pordenone con il dossier Nevediversa 2025

Nevica sempre meno e gli impianti sciistici chiudono. È questa la fotografia che emerge dal dossier Nevediversa 2025 di Legambiente, presentato a Pordenone presso l’ex Tipografia Savio dalla responsabile nazionale Vanda Bonardo. A raccontare la crisi dell’innevamento naturale è l’immagine simbolica della copertina: Pian dei Fiacconi, ai piedi della Marmolada, dove una valanga nel 2020 ha distrutto la cestovia e un rifugio.
L’industria dello sci in affanno
“I cambiamenti climatici stanno mettendo in ginocchio il settore sciistico”, ha dichiarato Bonardo. Secondo il dossier, sono 265 gli impianti dismessi in Italia, un numero raddoppiato rispetto a cinque anni fa. I segni della crisi sono evidenti dalle Alpi agli Appennini, con sempre meno neve naturale e sempre più ricorso a quella artificiale.
Situazione stazionaria, ma preoccupante in Friuli-Venezia Giulia
Nel Friuli-Venezia Giulia, la situazione appare stabile rispetto agli anni precedenti, ma non rassicurante. Undici impianti dismessi sono stati registrati, di cui sei in provincia di Udine (Forni Avoltri, Lusevera, Lauco, Verzegnis, Sappada, Treppo-Ligosullo) e uno in provincia di Pordenone, a Claut.
A questi si aggiungono 13 sciovie smantellate: nove nel territorio udinese e quattro in quello pordenonese. Nessun intervento concreto di riutilizzo o riconversione è stato attuato.
Meno neve e più pioggia: i dati climatici allarmano
Secondo l’Arpa, in Friuli-Venezia Giulia le temperature stanno aumentando anche nei mesi più freddi. Le nevicate si fanno sempre più sporadiche, mentre aumentano le precipitazioni piovose. Una situazione mai registrata prima d’ora, che sta modificando radicalmente il volto delle nostre montagne.
Il ricorso massiccio all’innevamento artificiale
Nel febbraio 2025, la Fondazione CIMA ha rilevato una riduzione media dell’innevamento naturale del 71% sulle Alpi (tra i 1000 e i 2000 metri) e del 94% sugli Appennini. La risposta è sempre la stessa: innevamento artificiale.
In Italia, oltre il 90% delle piste è coperto da sistemi programmati di innevamento. Nel caso del Dolomiti Superski, la percentuale sale al 98%, la stessa registrata in Friuli-Venezia Giulia. In regione, per innevare i 125 km di piste, si spendono circa 5,3 milioni di euro a stagione.
Ma secondo Legambiente, non è solo il costo economico a preoccupare, quanto piuttosto la mancanza di trasparenza sui bilanci e sull’effettiva sostenibilità delle operazioni.
Oltre lo sci: serve un nuovo modello di turismo
La soluzione? Ripensare il turismo invernale. Il progetto europeo BeyondSnow punta proprio ad aiutare le stazioni sciistiche di media quota nella transizione verso modelli sostenibili. Per Legambiente, bisogna investire su governance condivisa, turismo dolce, e buone pratiche replicabili.
“Serve una nuova visione – conclude Bonardo – che metta al centro la montagna come ecosistema da tutelare, non solo come risorsa economica da sfruttare”.
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