Economia & Lavoro
Dalla Valle d’Aosta al Friuli-Venezia Giulia, viticoltura in alta quota a confronto
Il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta uniscono le forze per sviluppare la viticoltura in montagna. Innovazione, sostenibilità e contrasto all’abbandono delle aree alpine sono i pilastri di un progetto condiviso e ambizioso

Il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta si trovano agli estremi opposti dell’arco settentrionale italiano, ma condividono l’obiettivo di innovare nel settore vitivinicolo, esplorando la coltivazione della vite in quota. Un recente incontro tra l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche del Friuli-Venezia Giulia, Stefano Zannier, e l’assessore all’Agricoltura della Valle d’Aosta, Marco Carrel, insieme al presidente del Cervim (Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura di montagna), Nicola Abbrescia, ha gettato le basi per una cooperazione finalizzata a studiare progetti sostenibili in ambito agricolo e vitivinicolo.

L’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier (al centro) con l’assessore all’agricoltura della Valle d’Aosta Marco Carrel e il neo presidente del Cervim Nicola Abbrescia
L’importanza dell’innovazione in viticoltura
La viticoltura di montagna rappresenta una sfida cruciale per ampliare i territori destinati alla produzione vinicola, specialmente in aree collinari e pedemontane che, fino a poco tempo fa, erano ritenute inadatte. Secondo Zannier, il confronto con realtà diverse è essenziale per definire modelli espansivi capaci di valorizzare zone finora trascurate. In questa direzione, l’esperienza valdostana è particolarmente utile al Friuli-Venezia Giulia, permettendo di identificare affinità e adattare metodologie già sperimentate con successo.
Coltivare per preservare il territorio
Uno dei temi centrali emersi riguarda il mantenimento e la gestione dei territori montani. La Valle d’Aosta, infatti, ha già avviato interessanti progetti di colture in quota, inseriti in una visione agricola che punta a contrastare l’abbandono delle aree alpine e a generare redditi imprenditoriali sostenibili. In Friuli-Venezia Giulia, l’obiettivo è analogo: evitare il declino delle zone montane e promuovere forme di agricoltura che coniughino innovazione e tutela del patrimonio naturale.
Nei prossimi mesi, verranno avviati studi e approfondimenti sui modelli valdostani di viticoltura in quota, per valutarne la replicabilità nelle aree montane del Friuli-Venezia Giulia. L’idea è sperimentare nuove tipologie di colture e processi produttivi, stimolando la diversificazione agricola e la crescita economica del comparto. L’attenzione si concentra sulla sostenibilità e sulla creazione di un sistema virtuoso che possa garantire qualità del prodotto, rispetto dell’ambiente e conservazione del paesaggio montano.
Continua a leggere le notizie di Diario FVG e segui la nostra pagina Facebook

You must be logged in to post a comment Login