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A Gorizia arriva Caravaggio, esposta “La presa di Cristo nell’orto”

A Gorizia è arrivato Caravaggio: in mostra “La presa di Cristo nell’orto”, capolavoro dal valore simbolico ed emotivo straordinario. L’esposizione, gratuita, è tra le ultime occasioni per vedere dal vivo l’opera prima del ritiro

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L'opera di Caravaggio "La presa di Cristo nell'orto" esposta a Gorizia
L'opera di Caravaggio "La presa di Cristo nell'orto" esposta a Gorizia

GORIZIA – Da ieri, gli spazi della Fondazione Carigo si trasformano in un luogo di eccezionale rilevanza culturale. “La presa di Cristo nell’orto” di Caravaggio, una delle opere più iconiche della storia dell’arte, è ora visibile gratuitamente a Gorizia. Un’occasione unica per vivere l’arte in modo intimo, immersivo ed emozionante, grazie a un capolavoro che raramente viene esposto al pubblico.

Un’opera che lascia il segno

Il dipinto, realizzato nel 1602, è noto per l’intensità drammatica della scena, la maestria nell’uso della luce e il coinvolgimento emotivo che suscita in chi lo osserva. Non si tratta di una semplice visita museale, ma di un viaggio personale e spirituale, capace di incidere nella memoria culturale di ogni visitatore. Secondo il vicegovernatore del Friuli-Venezia Giulia con delega alla Cultura, l’esperienza rappresenta un momento irripetibile, destinato a rimanere nel tempo.

Ultima occasione prima del ritiro dell’opera

Come sottolineato durante l’inaugurazione, questa esposizione rappresenta una delle ultime opportunità per ammirare dal vivo il dipinto prima di un lungo periodo di ritiro dalla scena pubblica. Un ulteriore motivo per non perdere l’occasione di visitare la mostra presso la Fondazione Carigo in via Carducci.

Un simbolo per GO! 2025 e per il territorio

La presenza dell’opera a Gorizia assume anche un forte valore simbolico, inserendosi nel percorso di valorizzazione culturale legato a Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025 (GO! 2025). L’assessore regionale al Demanio e ai Servizi informativi Sebastiano Callari ha evidenziato come la figura di San Giovanni, rappresentata nel dipinto e associata all’aquila, simbolo del Friuli-Venezia Giulia, rafforzi questo legame tra arte e territorio.

Un museo vivo e dinamico

Il vicegovernatore Mario Anzil ha definito la sede espositiva un “museo vivo e dinamico”, in grado di offrire esperienze formative, emozionanti e coinvolgenti. L’invito è chiaro: venire a Gorizia non solo per l’opera, ma per scoprire un territorio capace di raccontare l’arte in modo nuovo.

Ringraziamenti alla Fondazione Carigo

Entrambi i rappresentanti della Giunta regionale hanno espresso profonda gratitudine alla Fondazione Carigo, sottolineandone l’impegno, la lungimiranza e la sensibilità culturale dimostrati nell’organizzare un evento di così elevato valore artistico.

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