Economia & LavoroRegione FVG
Esodo di laureati, la Regione FVG punta su ITS e percorsi duali
Al 14° Congresso della Fim Cisl l’assessore regionale al Lavoro rilancia formazione, welfare e gestione attiva dei migranti

Durante il 14° Congresso della Fim Cisl a Pordenone, l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, ha sottolineato come la questione migratoria debba essere affrontata con una gestione attiva, non subita, puntando su percorsi di formazione integrati con le necessità delle imprese. Troppe volte, infatti, il fenomeno migratorio è diventato bandiera ideologica senza ricevere risposte concrete.
Formazione, chiave per l’integrazione e il lavoro
Per la Regione Friuli-Venezia Giulia è fondamentale che chi voglia integrarsi abbia accesso a strumenti adeguati come percorsi mirati di acquisizione di competenze. Questa strategia permette un inserimento efficace nel mercato del lavoro, evitando il rischio di importare lavoratori senza valorizzarne realmente il capitale umano.
Fermare la fuga dei laureati
Uno degli aspetti cruciali emersi dal congresso riguarda il cosiddetto “esodo” dei laureati. Il Friuli-Venezia Giulia ha perso circa 8mila laureati in dieci anni, con un tasso di fuga del 17% annuo. Tale fenomeno, inferiore alla media italiana ed europea, non è legato solo alla retribuzione, ma anche alla mancanza di percorsi meritocratici di carriera e alla diffusa instabilità contrattuale.
Investire in percorsi tecnico-professionali
Per rispondere a questa emergenza, l’amministrazione regionale ha ribadito il proprio impegno a potenziare la formazione tecnica e professionale. In particolare, si punta sul rafforzamento degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) e sulla promozione di percorsi duali scuola-impresa. Questi strumenti sono visti come assi portanti delle politiche occupazionali, soprattutto nelle fasi di riconversione aziendale.
Welfare territoriale e inclusivo per attrarre talenti
Un welfare realmente efficace non riguarda solo il lavoro, ma comprende l’accesso ai servizi essenziali e condizioni dignitose per la vita. Secondo l’assessore, è necessario creare condizioni che permettano a giovani e donne di scegliere un percorso lavorativo dignitoso, contribuendo così ad attrarre e trattenere le competenze. Solo con politiche integrate di welfare e lavoro, infatti, il Friuli-Venezia Giulia può diventare attrattivo per i talenti.
Una sfida collettiva
Il messaggio finale lanciato al congresso è chiaro: per realizzare politiche efficaci serve il concorso di tutti – politica, sindacati, imprenditori e imprese. I piani industriali del futuro si basano sulla programmazione e sulla valorizzazione del capitale umano, che deve essere formato e coltivato nel tempo. Solo così il Friuli-Venezia Giulia potrà guardare con fiducia al futuro.
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