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Maxi blitz a Udine: sette arresti per reati contro il patrimonio

Operazione interforze smaschera una rete criminale dedita a truffe, riciclaggio e reati contro il patrimonio, con sette provvedimenti cautelari

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Arresto da parte della polizia
Arresto da parte della polizia

Un’operazione interforze è scattata all’alba in Friuli-Venezia Giulia e in altre sei province italiane, coinvolgendo polizia, carabinieri e guardia di finanza. Il blitz, coordinato dalla Procura della Repubblica di Udine sotto la supervisione del procuratore capo Massimo Lia, ha portato all’emissione di sette misure cautelari: sei arresti in carcere e un divieto di dimora nella Regione.

Una rete criminale ramificata

L’indagine, avviata nell’ottobre 2023, ha permesso di ricostruire una vera e propria associazione per delinquere, composta da almeno venti persone attive soprattutto nel territorio udinese. Gli indagati, secondo gli investigatori, si dedicavano a truffe seriali attraverso annunci su piattaforme di vendita online, simulando la vendita di orologi di pregio e auto di lusso.

Il modus operandi: vendite fittizie e sparizioni

Una volta convinti gli acquirenti a concludere l’affare in contanti, i truffatori scomparivano con il denaro, lasciando le vittime senza alcuna merce. A questa attività si aggiungevano anche furti e rapine, a completare un quadro di illeciti gravi e sistematici.

Il riciclaggio: auto, immobili e società di copertura

Il denaro ottenuto veniva ripulito attraverso l’acquisto e la rivendita di autovetture di lusso o immobili. Per mascherare i flussi finanziari sospetti, venivano utilizzate una ditta individuale e una società nel settore dello smaltimento di materiali ferrosi, entrambe riconducibili agli indagati. Queste imprese operavano tramite sovrafatturazioni verso altre realtà economiche della provincia di Udine, che a loro volta facevano lo stesso con una cooperativa e un consorzio torinese.

Sequestri e perquisizioni in tutto il Nord Italia

Sono stati trenta i siti oggetto di perquisizione, sparsi tra Udine, Trieste, Gorizia, Venezia, Treviso, Torino e Biella. Le forze dell’ordine hanno sequestrato quattro immobili: tre per evitare la reiterazione dei reati e uno come profitto del riciclaggio. L’obiettivo era individuare documenti e beni riconducibili alle attività illecite.

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