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Mollette al naso contro odori: la protesta anti-biometano in Friuli

Protesta dei cittadini con mollette al naso contro la centrale a biometano tra Pagnacco e Tavagnacco: odori e dubbi in primo piano

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Impianto a biometano - Protesta centrale biometano
Impianto a biometano ( © Depositphotos)

Mollette da bucato sul naso: così i cittadini dei comuni di Pagnacco e Tavagnacco hanno voluto esprimere, con un gesto ironico ma significativo, il loro dissenso contro la costruzione della centrale a biometano prevista tra i due territori. Un’iniziativa colorata, ma dal significato profondo, per denunciare i potenziali problemi di emissioni odorigene che l’impianto potrebbe causare, coinvolgendo non solo Pagnacco, ma anche le frazioni limitrofe di Branco, Feletto e Colugna.

Partecipazione ampia e sostegno politico

All’incontro, organizzato per discutere il progetto, si è registrata una partecipazione numerosa di cittadini. Presenti anche i vicesindaci di Pagnacco e Tavagnacco, insieme ai consiglieri regionali Serena Pellegrino (AVS), Moreno Lirutti (Lista Fedriga), Simona Liguori (Patto per l’Autonomia) e Manuela Celotti (PD).

L’assessore del Comune di Pagnacco, Lorenzo Gennari, ha ribadito la posizione netta dell’amministrazione: “Siamo tutti contrari all’ubicazione dell’impianto in quel luogo”.

20mila persone potenzialmente coinvolte

La consigliera Serena Pellegrino ha elogiato la creatività della protesta, ricordando che 20mila cittadini vivono nei pressi dell’area interessata: “Serve trovare una collocazione più idonea. Non si possono sacrificare le esigenze della popolazione per l’interesse economico di pochi”.

Il nodo politico: la parola alla Giunta regionale

Pellegrino ha puntato il dito contro la Giunta regionale, e in particolare sull’assessore Fabio Scoccimarro, responsabile delle scelte in materia ambientale: “È un problema politico, e la politica deve farsi carico delle scelte. L’interesse economico non può prevalere su quello ecologico e sociale”.

Ha inoltre sottolineato come un’area possa essere idonea per il fotovoltaico, ma non per un impianto a biogas, per via delle emissioni e dei disagi che potrebbe causare.

Un progetto da 11 milioni di euro

Il progetto, promosso dalla società Pagnacco Biometano, prevede un investimento di 11 milioni di euro per un impianto da 40 mila metri quadri, che tratterebbe 30 mila tonnellate annue di letame bovino, pollina e liquami. L’ubicazione scelta è l’area artigianale di via Giavis, a poco più di 600 metri dall’abitato di Branco, suscitando forti preoccupazioni per odori e traffico.

Autorizzazione sospesa, tutto in stand-by

Il progetto è attualmente in fase istruttoria. A seguito di richieste di integrazioni documentali da parte di enti come ARPA, EDR e il Comune di Pagnacco, la Regione ha sospeso la Conferenza dei servizi, il cui esito era atteso per il 4 aprile.

Intanto, la mobilitazione popolare cresce, con l’auspicio che il coinvolgimento dei cittadini possa incidere sulle scelte finali dell’amministrazione regionale.

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